2 febbraio – Festa della Presentazione del Signore

I brani che narrano qualche episodio della vita del bambino Gesù si ripetono ogni anno, e ogni anno ci pongono la sfida di sempre, davanti alla piena umanità di questo Dio, incarnato per amore nostro. Piccola creatura come tutte, che cresce con i ritmi di tutti i neonati in una famiglia ligia alla Legge ebraica, che lo porta come tutte alla presentazione al tempio. Dove comunque lo Spirito, sempre attivo, non manca di ‘parlare’ a due anziani particolarmente religiosi (Malachia). Uomo e donna: da notare! Che riconoscono in lui “Colui” che Israele attendeva da sempre, e che tuttavia diventerà “segno di contraddizione” per il suo popolo, con un ‘costo’ altissimo anche per Maria (Luca).

Con i primi due testi la liturgia di questa domenica vuole poi farci riflettere su come da un lato l’Antico Testamento parlasse proprio di un “messaggero” speciale per preparare “la via” che conduce a Dio, ma poi come questa visione si sia pienamente realizzata come “speranza” per tutti nell’annuncio di Gesù (Paolo).

Riflessioni importanti anche per noi oggi…


Lettura del profeta Malachia (3, 1-4a)
Così dice il Signore Dio: «Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate… Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia. Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore».

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (15, 8-12)
Fratelli, Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto: «Per questo ti loderò fra le genti e canterò inni al tuo nome». E ancora: «Esultate, o nazioni, insieme al suo popolo». E di nuovo: «Genti tutte, lodate il Signore; i popoli tutti lo esaltino». E a sua volta Isaia dice: «Spunterà il rampollo di Iesse, colui che sorgerà a governare le nazioni: in lui le nazioni spereranno».

Lettura del Vangelo secondo Luca (2, 22-40)
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale… portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore… e per offrire in sacrificio «una coppia di tortore o due giovani colombi», come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele… Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino… anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza…: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Genti tutte lodate il Signore.
Signore, vorremmo che la nostra Chiesa fosse una “Chiesa dalle genti”, capace di vivere la speranza, di richiamare l’attenzione necessaria per vederti in ogni essere umano, per costituire e mantenere così una vera comunione tra tutti i credenti in Cristo. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Ecco la generazione che cerca il tuo volto…
Signore, in questo giorno dedicato alla vita consacrata, la nostra Comunità si stringe intorno ai nostri cari Fratelli e Sorelle che hanno consacrato la loro vita a te. Aiutaci a riflettere su questo straordinario dono, per riscoprire con il loro aiuto la centralità di Gesù nella nostra vita. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Chi potrà salire il monte del Signore?
Solo chi non si chiude nella paura, ma cammina lungo le tracce della speranza. Signore, donaci la forza di non arrenderci nello smarrimento, non cedere alla rassegnazione, per costruire con te un futuro di bene per tutti. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Del Signore è la terra e quanto contiene.
Così il salmo. Signore, quante ferite vediamo inferte al creato e alla dignità di chi è più povero! Aiutaci a cambiare rotta, perché possiamo cooperare con il creato e con l’umanità tutta, sperando di fare così della terra un luogo di pace e di felicità. Preghiamo insieme… Ascoltaci, Signore!