1 novembre – Solennità di Tutti i Santi

La solennità di tutti i santi – che precede quella di tutti i defunti – serve a parlare in modo diverso di qualcosa che tocca tutti gli uomini e le donne di ogni tempo:  una riflessione sulla vita e sulla morte.

E innanzitutto che c’è una dimensione oltre la sopravvivenza terrena. Una vita -vita senza fine- come prosecuzione di quella terrena in una modalità certo molto diversa. Ma, anche, lo stretto legame esistente fra le due. Iniziando dalla visione di Giovanni riportata nell’Apocalisse di questa “moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua”, che rappresenta quelli che, in quella “grande tribolazione” in fondo di ogni esistenza, l’hanno attraversata nella speranza di vita offerta da Gesù, “Agnello” sacrificato proprio per questo.

“Santità”. Una parola difficile. Anche per pochissimi, stando ai “centoquarantaquattromila” citati da Giovanni. E tutti gli altri? Qui però ci soccorre san Paolo che, riprendendo lo spunto di Apocalisse, cerca di spiegare ai suoi fedeli -e dunque a noi oggi- che alla destra di Dio, c’è un Dio incarnato che “intercede per noi”: e che nulla “potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore”.

Il quale, tuttavia, ci ha indicato una strada ben precisa: quella di un amore vissuto, che lui stesso ha incarnato vivendolo: contro ogni egoismo individualistico che impedisce -da sempre -di vedere nell’altro un amico e un fratello. Perché è proprio questo che sta alla base di tutti i mali di ogni epoca: è questo il serpente antico del ‘peccato dell’origine’ che vediamo in opera ogni giorno in tutto il mondo: lontano, lontanissimo, ma anche vicino a noi e spesso anche ‘in’ noi…


Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (7, 2-4. 9-14)
Nel giorno del Signore, io, Giovanni, vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli…: «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio». E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d’Israele. Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello». E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio…». Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello».

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8, 28-39)
Fratelli, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo…; quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati. Che diremo dunque di queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi! Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?… Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

Lettura del Vangelo secondo Matteo (5, 1-12a)
Vedendo le folle, il Signore Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli… e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Chi ci separerà dall’amore di Cristo ? 
Signore, il tuo sogno è la felicità e la santità della Chiesa: e questo sogno è frutto dell’immenso tuo amore per tutti. Possa, con l’aiuto del tuo Spirito, rendere forte la speranza: e insieme la certezza che da questo amore nulla e nessuno potrà separaci, camminando sulla strada indica da te. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Fratelli, noi sappiamo che tutto concorre al bene…
Signore, riflettendo sulle parole di san Paolo, la nostra Comunità comprenda come in ogni avvenimento della vita si possa cercare il bene, e trasformare anche quello che sembrava una tragedia in un aiuto per la vita e il sostegno di tutti. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Benedetto il Signore in eterno.
Nelle difficoltà, facci ricordare, Signore , che tutto coopera per il bene di coloro che ti amano e sono chiamati secondo il tuo disegno. Benedici ogni nostro passo, perché, come i santi, possiamo vivere nella tua gioia e camminare nella verità. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio.
Accendi, Signore, la volontà di tutti a superare le barriere che dividono, rafforzare i vincoli della carità, comprendere gli altri, perdonare chi ci ha offeso, custodire i doni del creato, perché tutti i popoli della terra si riconoscano fratelli e fiorisca per sempre la tua pace. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!