15 settembre – Terza Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

Questa domenica, al centro della nostra attenzione c’è lo Spirito, terza persona della Trinità, quella attraverso la quale Dio ha da sempre suggerito all’umanità come vivere costruendo un mondo onesto, pacifico perché giusto, solidale, bello.

Ma come si manifesta questo Spirito capace di cambiare profondamente la realtà? In altre parole: come parla -e da sempre- Dio? Isaia: “in voi sarà infuso uno spirito dall’alto, allora il deserto diventerà un giardino”. Paolo: “l’amore di Dio è stato riversato nei vostri cuori per mezzo dello Spirito Santo”. Gesù: “se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio”. 

Certamente, nelle parole di Gesù troviamo aggiunto il riferimento al battesimo (acqua). Ma ciò che conta veramente è lo Spirito: voce interiore che consente un cambiamento completo, tanto da ‘rinascere’. Cosa incomprensibile per Nicodemo: e forse anche per noi oggi… 

E il Signore cerca allora di spiegare meglio di cosa si tratta. Di una voce particolare: leggera ma reale, libera, come il vento che “non si sa da dove viene né dove va”, cui affidarsi se vogliamo veramente “rinascere dall’alto”. Cioè farsi guidare da Dio. Il cardinale Martini parlava infatti dello Spirito come del nostro “Maestro interiore”, capace di cambiarci: se però faremo in noi uno spazio abbastanza attento da percepirne la voce sottile…


Lettura del profeta Isaia (32, 15-20)
Isaia parlò, dicendo: «In noi sarà infuso uno spirito dall’alto; allora il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva. Nel deserto prenderà dimora il diritto e la giustizia regnerà nel giardino. Praticare la giustizia darà pace, onorare la giustizia darà tranquillità e sicurezza per sempre. Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, in abitazioni tranquille, in luoghi sicuri, anche se la selva cadrà e la città sarà sprofondata. Beati voi! Seminerete in riva a tutti i ruscelli e lascerete in libertà buoi e asini».

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5, 5b-11)
Fratelli, l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (3, 1-13)
Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò dal Signore 
Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo». 


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene, né dove va.
Ti affidiamo, Signore i cambiamenti di ruoli nella nostra Parrocchia: pensando in particolare a p. Matthieu e p. Riccardo per i loro nuovi incarichi. Aiutaci a camminare insieme nell’ascolto della voce dello Spirito, perché possano sempre maturare abbondanti frutti per noi e per tutta la Chiesa. Con tutto il cuore ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Quello che è nato dallo Spirito è spirito.
Signore, benedici e sostieni con la forza dello Spirito coloro che la nostra Comunità ha scelto per il Consiglio pastorale e il Consiglio affari economici, chiamandoli a un servizio di comunione e di corresponsabilità, perché cresca in loro la capacità di discernimento e la disponibilità al servizio cui sono stati chiamati. Per questo con forza ti preghiamo…. Ascoltaci, Signore!

Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito.
Signore, non abbandonarci, non lasciarci camminare lontano da te. Rinnova in noi la presenza del tuo Spirito, perché senza di te non possiamo davvero trovare la forza della speranza. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Praticare la giustizia darà pace, tranquillità e sicurezza per sempre 
Quante volte, Signore, abbiamo letto nel Vangelo e nei Profeti i tuoi richiami alla giustizia: sempre inascoltati. Suscita nuove voci che, unendosi a quella di Papa Francesco, gridino -ogni giorno in ogni angolo del mondo- che senza giustizia vera non avremo mai una vera pace. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!