Siamo tornati alla lettura iniziale tratta dal Primo testamento. Tema, la Trinità: il ‘Mistero’ del nostro Dio. Una diversità e una comunione perfetta poco comprensibili umanamente anche per noi cristiani, addirittura politeismo per altri (segnatamente, il mondo dell’Islam). Un Dio ben strano che, come Padre, fin dall’inizio crea pensando al Figlio, mentre lo Spirito soffia su un universo ancora informe. Certamente molto diverso da noi: non a caso ‘sue creature’, come evidenzia la lettura tratta da Esodo. Dio è decisamente ‘Altro’. Un Dio di cui possiamo intuire la “bontà, misericordia e pietà”, ma che si può vedere solo “di spalle”. Abbastanza, cioè, per seguirlo…
Un Dio, poi, che manda “il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato” per liberare l’umanità “dalla legge del peccato e della morte”. Esattamente grazie a quello Spirito “della verità” che viene dal Padre, dando contemporaneamente “testimonianza” al Figlio, in una correlazione d’amore che possiamo percepire da lontano nei momenti di particolare ‘grazia’ che, nel corso della nostra esistenza, il Signore sa sempre donarci. Vedendolo magari appunto ‘di spalle’, ma in modo sufficiente per attirarci a Lui, e dare senso alla nostra fede: e quindi anche alla nostra vita. Finché, come dice san Paolo, potremo vederlo “faccia a faccia”…
Lettura del libro dell’Esodo (33, 18-23; 34, 5-7a)
Mosè disse al Signore: «Mostrami la tua gloria!». Rispose: «Farò passare davanti a te tutta la mia bontà e proclamerò il mio nome, Signore, davanti a te. A chi vorrò far grazia farò grazia e di chi vorrò aver misericordia avrò misericordia». Soggiunse: «Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo». Aggiunse il Signore: «Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe: quando passerà la mia gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano, finché non sarò passato. Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non si può vedere». Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni».
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8, 1-9b)
Fratelli, non c’è nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. Perché la legge dello Spirito, che dà vita in Cristo Gesù, ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Infatti, ciò che era impossibile alla Legge, resa impotente a causa della carne, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, perché la giustizia della Legge fosse compiuta in noi, che camminiamo non secondo la carne ma secondo lo Spirito. Quelli infatti che vivono secondo la carne, tendono verso ciò che è carnale; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, tendono verso ciò che è spirituale. Ora, la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace. Ciò a cui tende la carne è contrario a Dio, perché non si sottomette alla legge di Dio, e neanche lo potrebbe. Quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni (15, 24-27)
Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se non avessi compiuto in mezzo a loro opere che nessun altro ha mai compiuto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio. Ma questo, perché si compisse la parola che sta scritta nella loro Legge: “Mi hanno odiato senza ragione”. Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Quando verrà il Paràclito, lo Spirito della verità, egli darà testimonianza di me.
Signore, la Chiesa sappia, nonostante tutto, dare ancor oggi, giorno dopo giorno, testimonianza della Verità, perché per ogni cristiano diventi consuetudine aderire all’amore di Dio, e aprirsi alla carità verso i fratelli. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore, nostro Dio!
Voi però siete sotto il dominio dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi.
Signore, con il Battesimo i piccoli Ada Lucia, Celeste, Guglielmo, Mark, Moises Santiago, Tancredi e Thomas rinascono a nuova vita. Con l’aiuto delle loro famiglie e della comunità, si aprano con docilità all’azione dello Spirito che hai effuso su di loro, per vivere mettendo in pratica i tuoi insegnamenti. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore, nostro Dio!
Quando penso a te, che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia.
Così, il salmo. Quando penso a te, Signore, mi rallegro perché sei il mio rifugio nelle tempeste della vita, la mia luce nelle tenebre dell’incertezza, il mio conforto nelle difficoltà dell’anima. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore, nostro Dio!
Ora… lo Spirito tende alla vita e alla pace.
Oggi ci rivolgiamo a te, Signore perché chi governa, chi divulga le informazioni, e tutte le persone che hanno particolari responsabilità sappiano prenere le loro decisioni con verità ed equilibrio. Il tuo Spirito li aiuti a non generare discordia e sostenere violenze, ma piuttosto a curare il bene di tutti e insieme il valore di ciò che hai messo nelle loro mani. Per questo, con tutto il cuore ti preghiamo… Ascoltaci, Signore, nostro Dio!