5 maggio – Sesta Domenica di Pasqua

La liturgia ci guida un poco alla volta alla consapevolezza che stiamo vivendo nel ‘tempo della chiesa’. Tempo nel quale, come bene spiega Giovanni nel brano del vangelo, il Signore è presente, parla, e ci guida come Spirito. E questo vale per ognuno di noi. Certamente, ci sono delle vocazioni particolarissime, come quella di san Paolo. Un ‘convertito’ cui è stato affidato un compito straordinario ma anche in qualche modo inaspettato. Proprio a lui, “rigido fariseo” la missione di annunciare il compimento, ma anche il superamento l’antica Alleanza di Dio con l’umanità! 

Tuttavia, le parole di Gesù nel vangelo sono chiare: la sua presenza fra noi come Spirito è per tutti i discepoli, dunque anche per noi oggi. E la storia di Paolo ci dice che la testimonianza cristiana non è semplice e soprattutto non è ‘leggera’. Gesù usa parole molto chiare. Ha un costo, come tutti gli autentici testimoni della buona notizia mostrano con la loro vita. E il nostro tempo, come diceva san Paolo VI, ha bisogno non di maestri, ma di veri testimoni. Un richiamo a tutti noi e alle nostre scelte di vita quotidiana.


Lettura degli Atti degli Apostoli (26, 1-23)
Agrippa disse a Paolo: «Ti è concesso di parlare a tua difesa». Allora Paolo, fatto cenno con la mano, si difese così: «… La mia vita, fin dalla giovinezza, vissuta sempre tra i miei connazionali e a Gerusalemme, la conoscono tutti i Giudei; essi sanno pure da tempo, se vogliono darne testimonianza, che, come fariseo, sono vissuto secondo la setta più rigida della nostra religione. E ora sto qui sotto processo a motivo della speranza nella promessa fatta da Dio ai nostri padri… Perché fra voi è considerato incredibile che Dio risusciti i morti? Eppure anche io ritenni mio dovere compiere molte cose ostili contro il nome di Gesù il Nazareno. Così ho fatto a Gerusalemme: molti dei fedeli li rinchiusi in prigione con il potere avuto dai capi dei sacerdoti e, quando venivano messi a morte, anche io ho dato il mio voto. In tutte le sinagoghe cercavo spesso di costringerli con le torture a bestemmiare e, nel colmo del mio furore contro di loro, davo loro la caccia perfino nelle città straniere. In tali circostanze, mentre stavo andando a Damasco con il potere e l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti, verso mezzogiorno vidi sulla strada, o re, una luce dal cielo, più splendente del sole, che avvolse me e i miei compagni di viaggio. Tutti cademmo a terra e io udii una voce che mi diceva in lingua ebraica: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”. E io dissi: “Chi sei, o Signore?”. E il Signore rispose: “Io sono Gesù, che tu perseguiti. Ma ora alzati e sta’ in piedi; io ti sono apparso infatti per costituirti ministro e testimone di quelle cose che hai visto di me e di quelle per cui ti apparirò. Ti libererò dal popolo e dalle nazioni, a cui ti mando per aprire i loro occhi, perché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ottengano il perdono dei peccati e l’eredità, in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede in me”… Per queste cose i Giudei, mentre ero nel tempio, mi presero e tentavano di uccidermi. Ma, con l’aiuto di Dio, fino a questo giorno, sto qui a testimoniare agli umili e ai grandi, null’altro affermando se non quello che i Profeti e Mosè dichiararono che doveva accadere, che cioè il Cristo avrebbe dovuto soffrire e che, primo tra i risorti da morte, avrebbe annunciato la luce al popolo e alle genti»

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (15, 3-11)
Fratelli, a voi ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni 15, 26 – 16, 4)
Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto. Non ve l’ho detto dal principio, perché ero con voi».


Preghiere del fedeli della Comunità di Santa Croce

Quando verrà il Paràclito… egli darà testimonianza di me.
Nel Vangelo di questa domenica, Gesù annuncia e promette la venuta dello Spirito Santo. Ti preghiamo, Signore, per tutte le Chiese cristiane, perché, guidate e illuminate dal tuo Spirito, possano dare insieme testimonianza di te, annunciando pace e concordia in un mondo sempre più diviso. Per questo con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

 Si parlerà del Signore alla generazione che viene.
Signore, aiuta la nostra Comunità, perché sia capace di trasmettere ai propri giovani, troppo smesso smarriti, l’esperienza di Dio, raccontandola come vita vissuta, perché solo così possiamo indicare loro la strada. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Ma ora alzati e sta’ in piedi.
Come Paolo, che non si è fermato davanti al dubbio né alla paura, aiutaci a testimoniare la tua verità in un mondo pieno di contraddizioni. Concedici il coraggio, o Signore, di alzarci e stare in piedi, pronti a seguire la tua voce. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Lodate il Signore voi suoi fedeli …
Signore, la lode non si esprime solo con le parole, ma soprattutto nel modo in cui si vive. Ti ringraziamo per gli imprenditori che sanno tessere rapporti di fiducia e di rispetto con i lavoratori; e per le donne e gli uomini che hanno a cuore la giustizia e il futuro del mondo. E perché possano essere sempre più numerose, apprezzate e imitate, ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!