3 dicembre – Quarta Domenica di Avvento

L’ingresso del Messia

Stupisce non poco trovare in Avvento il brano dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme. Eppure, le parole di Isaia che profetizza la concretizzazione del “trono della mansuetudine” che deve venire bene si conciliano con la gioia -come sappiamo priva di radici- degli abitanti di Gerusalemme prima della Pasqua tragica del sacrificio di Gesù.

San Paolo alla prima comunità cristiana – e a noi oggi – ricorda che siamo dunque in un tempo di ‘passaggio’, nel quale vivere ogni giorno le “regole di vita” che il Signore stesso ci ha consegnato: le beatitudini e le chiarissime parole del discorso escatologico di Matteo.

Ci stiamo sempre più avvicinando al Natale: prepariamoci per poter ringraziare, anche quest’anno, quel Salvatore che continua a “venire nel nome del Signore” per annunciare anche in questo mondo ferito che stiamo camminando insieme verso un Regno che sarà di giustizia e di pace: ma che chiede anche a noi la nostra parte di impegno: testimoniarlo nella nostra quotidianità.


Lettura del profeta Isaia (16, 1-5)
Isaia disse: «Mandate l’agnello al signore della regione, da Sela del deserto al monte della figlia di Sion. Come un uccello fuggitivo, come una nidiata dispersa saranno le figlie di Moab ai guadi dell’Arnon. Dacci un consiglio, prendi una decisione! Rendi come la notte la tua ombra in pieno mezzogiorno; nascondi i dispersi, non tradire i fuggiaschi. Siano tuoi ospiti i dispersi di Moab; sii loro rifugio di fronte al devastatore. Quando sarà estinto il tiranno e finita la devastazione, scomparso il distruttore della regione, allora sarà stabilito un trono sulla mansuetudine, vi siederà con tutta fedeltà, nella tenda di Davide, un giudice sollecito del diritto e pronto alla giustizia».

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi (3, 11 – 4, 2)
Fratelli, voglia Dio stesso, Padre nostro, e il Signore nostro Gesù guidare il nostro cammino verso di voi! Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi. Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio – e così già vi comportate –, possiate progredire ancora di più. Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.

Lettura del Vangelo secondo Marco (11, 1-11)
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, il Signore Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”». Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!». Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Benedetto il Regno che viene!
Aiuta, Signore, noi tua Chiesa, a comprendere che la venuta del tuo Regno vuol dire, prima di tutto, conversione del cuore, per accoglierti come protagonista e Salvatore nella nostra storia e nella nostra vita. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!

Molti stendevano i loro mantelli sulla strada.
Signore, se stendere i mantelli davanti a te significa riconoscerti e, soprattutto, accoglierti, la nostra Comunità sappia farlo donando sé stessa al Cristo che viene nella carità e nell’amore. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!

Vi preghiamo e supplichiamo…  perché possiate progredire ancora di più.
Ispirati dalle parole dell’apostolo Paolo desideriamo anche noi crescere nella nostra vita. Aiutaci, Signore, a camminare nei tuoi sentieri, a rafforzare la nostra fede, aprendoci a una più forte comprensione del tuo amore. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!

Allora sarà stabilito un trono sulla mansuetudine.
Ti affidiamo, Signore, quanti hanno responsabilità istituzionali, perché seguendo la via della mansuetudine, svolgano il loro compito con verità e giustizia. Con forza e fede nello Spirito ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!