L’orario delle celebrazioni liturgiche è quello festivo: 9:00, 10:30, 12:00 e 18:30.
Questa domenica ci conduce a riflettere sulla fine del tempo e dunque anche su come viviamo oggi la nostra fede e, soprattutto, come la testimoniamo. Le tre letture aprono scenari diversi, ma che si integrano molto bene e illuminano il nostro presente.
Molto esigente come sempre il brano delle beatitudini, che sono la vera regola nuova del cristiano, ben più esigente della vecchia Legge ebraica. Perché parla di una vita vissuta all’insegna del rispetto degli altri e del creato, di una vita spesa per la giustizia, l’accoglienza, e dunque la pace: costi quel che costi… Anche se pagato duramente, magari anche con il martirio: così tanti i martiri che anche oggi lavano le loro vesti “nel sangue dell’agnello” facendole diventare bianche!
E gli altri? Non tutti siamo martiri, e neppure aspiriamo a esserlo… Ma san Paolo ci aiuta a non abbatterci: sappiamo che il nostro Giudice sarà Colui che ci ha tanto amati da assumere forma umana e morire per aprirci la porta del regno. Perché temere?
Così, nell’orizzonte di questo pieno Regno di pace, luce e gioia, troveremo “una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua”.
Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (7, 2-4. 9-14)
Nel giorno del Signore, io, Giovanni, vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio». E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d’Israele. Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello». E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen». Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello».
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8, 28-39)
Fratelli, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati. Che diremo dunque di queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi! Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? …». Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.
Lettura del Vangelo secondo Matteo (5, 1-12a)
Vedendo le folle, il Signore Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Beati gli operatori di pace, beati i perseguitati per la giustizia perché di essi è il regno dei cieli.
Signore Gesù, che hai chiamato “beati gli operatori di pace” e “i perseguitati per la giustizia”, ti preghiamo, come tua Chiesa, con le parole di Papa Francesco. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire “mai più la guerra!”. Donaci la forza per essere artigiani della pace. Disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché vivere in tela fraternità. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi.
Le parole dell’apostolo devo spronarci ad avere comunque speranza nel futuro. Non siamo soli! Dobbiamo ripetercelo l’un l’altro e dobbiamo portare nel mondo la serenità di saperci sempre accompagnati e guidati. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Io sono infatti persuaso che nessuno potrà mai separarci dall’amore di Dio.
Signore, fonte inesauribile di amore, quando ci sentiamo sopraffatti dai dubbi o dalle paure, aiutaci a ricordare le parole di san Paolo, così profondamente convinto del tuo incondizionato amore, Fa’ che questa certezza sia anche per noi la roccia su cui costruire la nostra vita. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Ecco, una moltitudine immensa, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua
Signore, oggi vogliamo ricordare anche coloro che in ogni tempo e luogo vivono quotidianamente le beatitudini nel silenzio e nel nascondimento. Conserva e benedici questi beati minori e sconosciuti che passano accanto agli altri portando a tutti nella loro vita i segni del tuo amore. Ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!