Questa domenica tre letture, molto diverse, e che ci fanno pensare. Iniziando dalla domanda che Mosè, dato il suo rapporto diretto con Dio, osa fargli: “voglio vederti”! Quante volte anche noi vorremmo vederlo, parlargli direttamente, capirlo un po’ meglio, questo Dio così spesso ‘nascosto’… Ma la risposta è una sola: anche per lui è un no. Umanamente no. Possiamo, forse, con fatica -e se lui ce lo consentirà- intravvederlo “di spalle”… E così questa domanda si perpetua nel tempo… Eppure, la venuta di Gesù, Dio incarnato, ha avuto precisamente questo scopo. Mostrarci nella sua vita e nel suo insegnamento il “vero volto” del Dio misericordioso -anche se non ‘smemorato’- di cui Esodo parla. Il volto di un Padre che possiamo chiamare ‘Papà’, sempre pronto ad aspettarci e anzi a cercarci quando sbagliamo: come nella parabola del “figliol prodigo”. Ma Gesù ci ha detto anche molto di più per quanto riguarda il ‘modo’ di rispondere a questo Dio Padre. Non più la Legge di pura convivenza delle antiche Tavole, ma la legge dell’Amore, del fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi. La ‘legge nuovissima’ delle beatitudini e del darsi incondizionato.
Sarà facile per i credenti offrire l’altra guancia, privarsi anche della tunica, dare gratuitamente? No di certo. San Paolo, fondatore delle prime comunità di convertiti lo sa perfettamente. Il fondamento di una comunità di credenti non può essere uno solo: Gesù Cristo. Tutti siamo – e più ancora chi ha responsabilità – unicamente dei “collaboratori”: ma chi fa crescere è solo lo Spirito del Signore.
A noi essere aperti a questo soffio di vita in un mondo sempre più basato sull’individualismo l’egocentrismo, l’egoismo.
Allora, dove possiamo ‘vedere’ il volto di Dio? Oggi come ieri, in chi è povero, soffre la fame, piange: tanti, sempre di più, troppi. Come dice il Papa, occorre solo rimboccarsi le maniche.
Lettura del libro dell’Esodo (33, 18 – 34, 10)
Mosè disse al Signore: «Mostrami la tua gloria!». Rispose: «Farò passare davanti a te tutta la mia bontà e proclamerò il mio nome, Signore, davanti a te»… Soggiunse: «Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo». Aggiunse il Signore: «Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe: quando passerà la mia gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano, finché non sarò passato. Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non si può vedere». Il Signore disse a Mosè: «Taglia due tavole di pietra come le prime. Io scriverò su queste tavole le parole che erano sulle tavole di prima, che hai spezzato. Tieniti pronto per domani mattina: domani mattina salirai sul monte Sinai… in cima al monte. Nessuno salga con te e non si veda nessuno su tutto il monte…». Mosè tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai… Allora il Signore scese nella nube, e… passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni… ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione». Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità». Il Signore disse: «Ecco, io stabilisco un’alleanza: in presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie, quali non furono mai compiute in nessuna terra e in nessuna nazione… te».
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (3, 5-11)
Fratelli, che cosa è mai Apollo? Che cosa è Paolo? Servitori, attraverso i quali siete venuti alla fede, e ciascuno come il Signore gli ha concesso. Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere. Sicché, né chi pianta né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio, che fa crescere. Chi pianta e chi irriga sono una medesima cosa: ciascuno riceverà la propria ricompensa secondo il proprio lavoro. Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo.
Lettura del Vangelo secondo Luca (3, 5-11)
Il Signore Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno… e vi insulteranno e disprezzeranno… a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti. Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo.
Signore, solo se resterà salda nel seguire la tua parola, la Chiesa potrà assolvere il compito delicatissimo di essere comunione vera tra tutti i credenti, superando antagonismi così umani ma anche così lontani dal compito che le hai assegnato. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Siamo infatti collaboratori di Dio.
Signore aiuta la nostra Comunità ad aprirsi totalmente alla tua grazia, affinché possa costruire una casa invitante e accogliente perché fondata in Cristo, aprendola a chi le vive vicino nel nostro territorio, Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Da’ a chiunque ti chiede e a chi prende le tue cose, non chiederle indietro.
Quanto è impegnativa la ‘nuova’ tua legge di un amore così esigente. Signore Gesù, tu ci chiedi davvero una trasformazione radicale! Il tuo Spirito ci aiuti a non aspettarci nulla in cambio, ad abbandonare la misura istintiva della vendetta o di una “falsa” giustizia, per aprirci a una vera riconciliazione. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
La mia voce verso Dio: io grido aiuto. La mia voce verso Dio, perché mi ascolti…
Signore, ascolta, ti preghiamo, la voce di tanti e troppi uomini, donne, bambini che, in un mondo che pare chiuso senza speranza nel proprio cieco egoismo, ogni giorno a te gridano. Non dimenticare questi innocenti per la presenza dei tanti ‘giusti’ che ancora sono fra noi. E per questo particolarmente ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!