25 giugno – Quarta Domenica dopo Pentecoste

Questa domenica le letture iniziano con una narrazione scioccante: Dio, il Creatore, si “pente di aver fatto l’uomo sulla terra” tanto da “addolorarsene in cuor suo”. Guardiamoci in giro oggi: potrebbe forse essere la stessa situazione…

Eppure, Dio non si rassegna: e ri-prova. Ecco la storia di Noè e di una nuova alleanza. Il peccato viene ‘lavato’ abbondantemente… Eppure, le letture di Genesi delle domeniche precedenti hanno spiegato chiaramente che il peccato – o meglio la possibilità di sceglierlo grazie alla libertà – è un elemento costitutivo della creatura umana. E così ritroviamo Noè nelle parole stesse di Gesù, insieme a Lot e dunque alle vicende di Sodoma e Gomorra, e sino alla fine dei tempi: fino al ritorno del “Figlio dell’uomo”.

E infatti Paolo fa tutto un lungo elenco di peccati. Ma non si ferma lì. Difatti, passa subito a esemplare quanto la forza dello Spirito – lo Spirito emesso da Gesù sulla croce – possa sempre rendere belli, positivi, creativi i rapporti umani…

Ed è ancora il Vangelo di Luca che chiude una riflessione non banale. Nella vita non si può lasciar scorrere velocemente il tempo così come viene, come se fossimo eterni. Al contrario, ci è dato un tempo da vivere e in cui operare: a noi farlo pensando al piccolo nostro interesse personale oppure spendere i talenti che ci sono stati dati per “camminare secondo lo Spirito” là dove la vita ci ha condotti.


Lettura del libro della Genesi (6, 1-22)
Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra… il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. Il Signore disse: «Cancellerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato e, con l’uomo, anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito di averli fatti». Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore… Allora Dio disse a Noè: «È venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. Fatti un’arca di legno di cipresso; dividerai l’arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori… Ecco, io sto per mandare il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne in cui c’è soffio di vita; quanto è sulla terra perirà. Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell’arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli. Di quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell’arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano maschio e femmina. Degli uccelli, secondo la loro specie, del bestiame, secondo la propria specie, e di tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie, due di ognuna verranno con te, per essere conservati in vita. Quanto a te, prenditi ogni sorta di cibo da mangiare e fanne provvista: sarà di nutrimento per te e per loro». Noè eseguì ogni cosa come Dio gli aveva comandato: e così fece.

Lettera di san Paolo apostolo ai Galati (5, 16-25)
Fratelli, vi dico: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge. Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.

Lettura del Vangelo secondo Luca (17, 26-30. 33)
Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Perciò, se viviamo dello Spirito, cammineremo anche secondo lo Spirito.
Signore, tutti noi siamo presi dalle quotidiane cose del mondo. Per questo, Papa Francesco ci ricorda sempre di non perdere il senso sacro del nostro vivere ordinario, abituandoci a tutto, anche al male dell’indifferenza. Aiuta tutta la Chiesa, sotto la sua guida, a uscire verso un mondo che ha tanto bisogno di una nostra forte testimonianza. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Il frutto dello Spirito, invece è amore, gioia, pace! 
Signore, con il battesimo chiami i piccoli Emely, Federico, Leonora, Ludovico e Violante a far parte della tua Chiesa. Con l’aiuto delle loro famiglie, dei padrini, madrine, e della comunità tutta, imparino ad ascoltare la voce dello Spirito per crescere e vivere un orizzonte di amore, gioia, e quindi di pace. Per questo con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Signore, Gesù, parole difficili da capire: “perdere la vita”, “manterla”?  Tutto questo riguarda anche il presente! Aiutaci ad andare oltre i nostri desideri egocentrici, e a gustare la gioia profonda che viene dall’aprirci a una attenzione vera ai bisogni degli altri. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Voi volete umiliare le speranze del povero, ma il Signore è il suo rifugio.
Così il salmo. Signore, non lasciare che l’umanità sia confusa dal male. Aiuta chi sbaglia a recuperare i valori perduti; a riconoscere la tua immagine in ogni creatura attraverso rispetto, pietà, cura di chi è fragile; a ricercare le azioni buone che fioriscono nonostante tutto, e a farle crescere perché tutti possano vivere in pace e unità. Con tutto il cuore, ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!