2 aprile – Domenica delle Palme, Messa con processione

[A Santa Croce: processione dall’oratorio alle 10:15, Messa alle 10:30].

Diversamente dalle altre messe di oggi, anticipatrici della Settimana Santa e della Passione, questa ricorda al contrario un momento gioioso: l’entrata di Gesù a Gerusalemme accolto da una “gran folla” ad acclamarlo come “colui che viene nel nome del Signore, il Re d’Israele”. Tutto vero, come del resto profetizzato nei minimi particolari da ZaccariaRe, sì, ma di pace, capace di spezzare “l’arco di guerra” e di “annunciare la pace alle nazioni”. Un Re umile, che si presenta “seduto su un puledro d’asina”.

Verrà capito? Sappiamo bene che non sarà così: né allora, né al presente. Subito ‘tradito’ dagli stessi che l’avevano festeggiato con i rami di palme… (Giovanni). E noi? Una domanda scomoda da farci…

Ma era ‘necessario’, perché, con il suo sacrificio, potesse pacificare “con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli”, divenendo così il “capo della Chiesa” (Paolo).


Lettura del profeta Zaccaria (9, 9-10)
Così dice il Signore Dio: «Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina. Farà sparire il carro da guerra da Èfraim e il cavallo da Gerusalemme, l’arco di guerra sarà spezzato, annuncerà la pace alle nazioni, il suo dominio sarà da mare a mare e dal Fiume fino ai confini della terra».

Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi (1, 15-20)
Fratelli, Cristo è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono. Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (12, 12-16)
La grande folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!». Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: «Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto su un puledro d’asina». I suoi discepoli sul momento non compresero queste cose; ma, quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che di lui erano state scritte queste cose e che a lui essi le avevano fatte


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Questa è la Chiesa, Signore: capolavoro dello Spirito Santo, e dono del Risorto a ciascuno di noi. Un solo corpo edificato nella comunione e nel servizio reciproco, che oggi, a una sola voce, ti prega per papa Francesco perché possa portare a termine il compito che gli hai affidato. Ti preghiamo… Salvaci, Signore!

I suoi discepoli sul momento non compresero queste cose.
Signore, aiuta la nostra Comunità a non mettere al centro del nostro agire le attese di successo, ma a condividere le difficoltà e fragilità della vita per vincerle nel tuo nome. Per questo ti preghiamo… Salvaci, Signore!

Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Quanta festa, in quella Pasqua lontana a Gerusalemme, per accoglierti. Festa presto mutata in una tragica sconfessione… Vieni ancora, Signore Gesù: ti aspettiamo oggi, nel dolore di una Passione – la tua- che si perpetua nel tempo, ma anche nella gioia della Risurrezione. Ti preghiamo… Salvaci, Signore!

L’arco di guerra si è spezzato, annuncerà la pace alle nazioni
Signore, ci guardiamo intorno e non vediamo archi spezzati, ma armi che con crudeltà uccidono e uccidono ancora. Donaci la speranza di credere e di testimoniare che la violenza non è l’unica soluzione possibile. E per questo, con Papa Francesco, con il nostro Arcivescovo e con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, ti preghiamo… Salvaci, Signore!