Inizia un tempo importantissimo, di revisione profonda della nostra fede: la Quaresima. E, non a caso, rileggiamo ogni anno questa pagina del vangelo, notissima ma sempre capace di sfidarci: Gesù, prima dell’inizio della sua vita pubblica, tentato dal ‘diavolo’. Sì, anche lui. E sulle stesse sfide di ogni generazione di credenti, davanti a una ‘fame’ che può portarci facilmente ‘fuori strada’: i bisogni materiali anche importanti, la fede in un Dio ‘magico’ e ‘tappabuchi’, la “gloria” di un potere personale. Alla fine, ‘idoli’ che diventano poi veri ‘Dei’ cui rendere omaggio.
“Quaresima” deve essere per definizione “deserto” anche per noi. Tempo di domande serie sulle nostre giornate, sulle scelte, sulle relazioni. Tempo di riflessione e di “riconciliazione”, come dice san Paolo. E di “digiuno”: di silenzio, di preghiera, di carità…
Bellissime le parole di Isaia, che, dando la parola a Dio stesso, ci scuote e indica “il vero” digiuno: quello che incide in una quotidianità egoistica e cieca davanti alle necessità degli altri (ma non priva di attenzione verso “i parenti”!). L’individualismo: il più grande peccato di oggi, secondo il Papa.
“Ecco il momento favorevole”, sembra quasi gridare san Paolo. Di verità e di conversione.
Lettura del profeta Isaia (58, 4b-12b)
Così dice il Signore: «Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse come questo il digiuno che bramo…? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique…, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? … dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i senza tetto, vestire uno nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora… davanti a te camminerà la giustizia… Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi” allora…ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono.».
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 85, 18 – 6, 29
Fratelli, tutto questo viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: «Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso». Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
Lettura del Vangelo secondo Matteo (4, 1-11)
Il Signore Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
In nome di Cristo, siamo dunque ambasciatori della riconciliazione. Per mezzo nostro, Dio stesso esorta.
Aiuta, Signore, la Chiesa tutta a rispondere con grande fede e responsabilità al mandato ricevuto, che chiede di abbandonare il male, l’ambiguità e la chiusura del cuore per lasciare spazio alla vita in Cristo che accoglie ogni persona, donando vita nuova, pace, speranza. Per questo ti preghiamo… Rinnova, Signore, la nostra vita!
Se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà tra le tenebre la tua luce
Quello chiedi alla nostra Comunità, Signore, non è la commozione di un momento, né un distratto gesto di solidarietà fatto per dovere, ma è fare della Carità il nostro stile di vita, e risplendere così della tua stessa luce. E perché questo possa essere la testimonianza offerta dalla nostra Comunità, ti preghiamo… Rinnova, Signore, la nostra vita!
Ti guiderà sempre il Signore.
Col Battesimo, le piccole Caterina e Sofia Luisa, vengono accolte nella tua Chiesa. Signore, con l’aiuto delle loro famiglie, possano crescere nel desiderio di cercarti e ascoltare la tua parola per conoscerti e amarti come un vero Padre! Per questo ti preghiamo… Rinnova, Signore, la nostra vita!
Non metterai alla prova il Signore tuo Dio.
In questa prima domenica di Quaresima, ci ricordi, Signore, che ogni tentazione, materiale come spirituale, può essere superata solo con la preghiera. Perché in questi momenti difficili possiamo fare ‘deserto’ in noi, e iniziare un vero cammino di verifica e di conversione, ti preghiamo… Rinnova, Signore, la nostra vita!