12 giugno – Santissima Trinità

Il Dio dei Cristiani è molto speciale e ‘misterioso’: un Dio che si presenta come una ‘comunità di amore’, appunto la Trinità. Le letture di questa domenica cercano di aiutarci a capirlo meglio. Innanzitutto, occorre notare che anche nell’Antico Testamento esistevano elementi che parlavano di questo “Signore” molto particolare. In tutto il brano di Genesi troviamo infatti continuamente la sovrapposizione di verbi al singolare e al plurale: “tre uomini”, ma “mio signore”; “lavatevi, accomodatevi, ristoratevi”… , ma, alla fine ancora il singolare: “rispose” e “tornerò”.

Nel vangelo, Giovanni ci da’ qualche elemento utile attraverso le parole che Gesù stesso consegna ai suoi discepoli -e dunque a tutti i credenti di tutti i tempi- indicando la “via” da seguire per rimanere legati al Maestro. Vivere il suo insegnamento innanzitutto: non per dovere, però, ma per ’amore’! E aggiunge: “chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò”. E così, “verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. Come sarà possibile una vicinanza tanto intima? Questo è appunto il compito dello Spirito: voce sottile che ci guida, risposta interiore a qualche nostra domanda urgente, consolazione delle nostre fragilità, paure, dolori, lutti…

San Paolo cerca poi di illustrare come, anche nella vita umana la varietà, la molteplicità dei talenti, delle vocazioni, delle intelligenze, delle culture, delle fedi sia una vera ricchezza, quando tutto questo si compone -come la scorsa domenica di Pentecoste il Papa ha detto- in “armonia”, costruendo così famiglie, comunità, società più ricche da ogni punto di vista. E questo perché è “Dio che opera tutto in tutti”.


Lettura del libro della Genesi (18, 1-10a)
Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto». Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono. Poi gli dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (12, 2-6)
Fratelli, voi sapete che, quando eravate pagani, vi lasciavate trascinare senza alcun controllo verso gli idoli muti. Perciò io vi dichiaro: nessuno che parli sotto l’azione dello Spirito di Dio può dire: «Gesù è anàtema!»; e nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (14, 21-26)
Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa. 
Come dice papa Francesco, mettiamoci anche oggi alla ‘scuola’ dello Spirito, perché ci aiuti ogni giorno a partire dallo sguardo di Dio su di noi, così da fare le nostre scelte ascoltando la sua voce e, come Chiesa, camminare insieme, docili a lui e aperti al mondo. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore, nostro Dio!

Fratelli, voi sapete che vi lasciavate trascinare verso gli idoli muti.
Signore, nostro Padre, aiuta questa Comunità a comprendere quali siano oggi questi “idoli” incapaci di salvarci, accogliendo invece l’amore del tuo Figlio Gesù per divenire annunciatrice di speranza e di positività nel territorio in cui vive. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore, nostro Dio!

Il Signore è fedele alla sua Parola.
Trovarti, Signore, in tutte le cose è la tua promessa. Concedici, allora, grazie allo Spirito, di collaborare ogni giorno alla venuta del tuo Regno impegnandoci, personalmente e concretamente per una visione del creato e dei rapporti fra noi come tu vorresti fossero. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore, nostro Dio!

Mio Signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti.
Signore, ancora violenza, questa volta in Nigeria. Ancora martiri. Eppure, chi ha vissuto quei momenti così terribili, ci dice di voler mostrare al mondo che il tuo amore prevale su qualsiasi odio. Signore, resta vicino a noi, perché sappiamo davvero continuare a vivere come tuoi figli. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore, nostro Dio!

Domenica 12 giugno, i nostri Padri ricordano in modo particolare il loro Fondatore, San Gaspare Bertoni, che abbiamo imparato a conoscere grazie al loro ricordo e soprattutto alla loro testimonianza. Cosa ci direbbe, oggi, san Gaspare, in un mondo che non è certo migliore di quello in cui lui ha vissuto? Ripeterebbe ancora una volta di “fidarsi” di questo Padre che ci conosce da sempre, e sempre ci sta vicino… E perché san Gaspare ci benedica da lassù, insieme preghiamo… Ascoltaci, Signore, nostro Dio!