Pentecoste: un momento importantissimo e ‘fondante’ per la nostra Chiesa e per ogni credente… Lo si capisce perfettamente iniziando dal vangelo. Nel lungo ‘addio’ fatto da Gesù ai suoi sapendo che li lascerà presto, possiamo cogliere parole dirette oggi a noi, personalmente e come comunità di fedeli: “Non vi lascerò orfani: verrò da voi”. Come però? Infatti, Gesù, come uomo, necessariamente è vissuto in un luogo e in un tempo determinato. Dunque, solo lo Spirito – lo stesso emesso da Gesù sulla croce, morendo- sarà capace di “rimanere con voi per sempre”. Per parlare da quel momento ai discepoli -di allora, e a quelli che verranno- sino alla fine dei tempi…
Dunque, un motivo di gioia, come tanto Atti che Paolo spiegano. In Atti, chi scrive cerca di parlare di qualcosa che -come dice a ogni cresima monsignor Pasotto- umanamente riesce assai difficile fare. Il testo cita così lo Spirito come un fatto straordinario, che si impone e sconvolge: un rumore fortissimo, un vento che penetra ovunque, un fuoco che tocca tutti. E cambia improvvisamente il modo con cui ci si relaziona, provocando un vero ‘miracolo’: tutti si capiscono, pur parlando ‘lingue’ diverse. È il linguaggio dell’Amore, universale modalità di comprensione umana. Che come vediamo oggi, può essere però anche ‘tradito’ e annullato nelle continue contese e nelle guerre.
Paolo riporta questa ‘nuova’ presenza del Signore fra noi alla sua ricaduta nella Chiesa: una ‘diversità’ preziosa che – grazie allo Spirito- diventa ‘lo’ strumento con il quale ogni comunità si forma, cresce e si migliora, facendo di ogni ‘talento’ personale un ‘dono’ -particolare e personale- al servizio però di tutti. “in tutte queste cose opera l’unico e medesimo Spirito”.
Un lascito importantissimo per le dinamiche interne di ogni comunità: famiglia, scuola, parrocchia, fino alla società civile. Facile da comprendere, difficile da vivere a pieno. Gesù però l’ha detto: “sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Ed è lo Spirito a renderlo possibile…
Lettura degli Atti degli Apostoli (2, 1-11)
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, i discepoli si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proseliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (12, 1-11)
Riguardo ai doni dello Spirito, fratelli, non voglio lasciarvi nell’ignoranza. Voi sapete infatti che, quando eravate pagani, vi lasciavate trascinare senza alcun controllo verso gli idoli muti. Perciò io vi dichiaro: nessuno che parli sotto l’azione dello Spirito di Dio può dire: «Gesù è anatema!»; e nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni (14, 15-20)
Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Il Padre vi darà un altro Paràclito, perché rimanga con voi per sempre.
Signore, la Chiesa affronta un mondo in cui, ogni giorno, il male sembra avere un volto nuovo e suscitare una tentazione più forte. Il tuo Spirito sia fonte di discernimento, capace di insegnare ciò che è buono, e portare al cuore di ciascuno il tuo messaggio d’amore e di salvezza. Per questo ti preghiamo… Vieni, Spirito d’amore!
Il Padre vi darà un altro Paràclito, perché rimanga con voi per sempre.
Signore Gesù, il Paràclito dia anche oggi alla nostra Comunità il coraggio di essere fedele all’annuncio del Risorto, perché la fatica del cammino cristiano diventi una esperienza gioiosa e porti frutti abbondanti. Per questo ti preghiamo… Vieni, Spirito d’amore!
Non vi lascerò orfani: verrò da voi!
Quante belle diversità tra noi, quanti meravigliosi talenti! La tua promessa di restare per sempre con noi grazie allo Spirito possa aiutarci scoprire il proprio, e viverlo rispettando sempre quello degli altri. Per questo ti preghiamo… Vieni, Spirito d’amore!
Li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio…
Oggi, festa diocesana delle genti, le sorelle e i fratelli latino americani, che da tempo fanno parte della Comunità di Santa Croce, ti pregano, Signore, con la gioia che viene dal poterti lodare con una sola voce, e perché questa unità possa crescere sempre, ovunque, e per tutti. E per questa intenzione, con particolare intensità ti preghiamo… Vieni, Spirito d’amore!