Giornata per la vita
Le letture di questa domenica toccano da prospettive differenti lo stesso tema: davanti al Signore Dio non esistono differenze di provenienza, di tradizione anche religiosa, di appartenenza culturale e civile. Tutti, infatti, sono considerati “un solo popolo” con cui “fare un’alleanza di pace” e “stabilire un’alleanza eterna” (Ezechiele).
Paolo riprende lo stesso tema guardandolo dal punto di vista personale, di ebreo prima persecutore dei seguaci di Gesù, e quindi primo ‘apostolo’ convertito personalmente dal Signore, e che per tutta l’esistenza cercherà di convincere i suoi correligionari alle fede in un Messia, atteso da secoli, la cui vicenda era stata già annunciata dai grandi profeti di Israele: “non c’è distinzione fra Giudeo e Greco” perché “Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”.
Il vangelo chiarisce, con le parole di Gesù stesso. che cosa conti davvero agli occhi di Dio: “Va’, avvenga per te come hai creduto”. Conta una vera ‘fede’… simile a quella di un pagano romano come questo centurione. Tanto che a ogni eucaristia la Chiesa ce le fa ripetere:” Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito”. Guarigione fisica, ma anche spirituale, ‘vita’ fisica e ‘vita spirituale, di chi cerca la strada giusta, e chiede aiuto, ben conoscendo la propria debolezza e fragilità.
Lettura del profeta Ezechiele (37, 21-26)
Il Signore mi parlò dicendo: «Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d’Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d’Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli… li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Il mio servo Davide regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti; seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe… Farò con loro un’alleanza di pace; sarà un’alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre».
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (10, 9-13)
Carissimo, se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».
Lettura del Vangelo secondo Matteo (8, 5-13)
Quando il Signore Gesù fu entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Non c’è distinzione tra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti.
Signore, in questo mondo globalizzato, solo la Chiesa alza la sua voce, troppo spesso inascoltata, per ricordare che non ci sono differenze di razza, colore o lingua. Donale la forza di continuare a essere veramente cattolica e universale, famiglia accogliente di ogni essere umano. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Cantate al Signore un canto nuovo!
Così il salmo. In una realtà che muta tanto velocemente e in modo imprevedibile, dona Signore alla nostra Comunità una maggiore capacità nel discernere i carismi autentici, accoglierli sempre con gioia, e accompagnarli con saggezza. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Va’, avvenga per te come hai creduto…
Signore, dona a ciascuno di noi la fede umile e incrollabile del centurione perché, fidandoci della tua Parola che salva, possiamo uscire dal nostro egocentrismo e dalla presunzione di poter contare solo su noi stessi. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Ti ringraziamo, Signore, per le mamme che portano in grembo una nuova vita, e ti chiediamo di custodire e proteggere ogni vita: dei piccoli, anziani, malati, di chi è solo, perseguitato, o in difficoltà. E per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!