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Domenica dell’Incarnazione o della Divina Maternità di Maria
Tutta l’attenzione di questa domenica è fissata sull’annunciazione e sulla figura di questa giovinetta che ha “trovato grazia davanti a Dio”. Una ragazza molto giovane che pensava a un futuro di normalità, tanto da essere promessa sposa, come allora si usava. Comprendiamo bene dunque la sua naturalissima perplessità. E anche il suo ‘timore’. Ma come potrà accadere: umanamente no, e tuttavia, come le vicende di Elisabetta dimostravano, “nulla è impossibile a Dio”. Un segno convincente che porta Maria a mettere la sua vita nelle mani del Signore.
Isaia e Paolo aggiungono altri spunti di riflessione per noi. Come rispondere a questo Salvatore, che “parla con giustizia” e si presenta “splendido, e tuttavia in una “veste” tinta di sangue per essere stato abbandonato dal suo “popolo”? Facendogli strada, risponde il profeta, togliendo davanti a lui tutte le pietre di inciampo…
Paolo lo ridice a noi, oggi: occorre essere “lieti nel Signore”, cioè avere sempre speranza. Parlare con Dio francamente, a tu per tu, dei problemi e delle sfide. E avere obiettivi che potremmo chiamare un orizzonte comune di “gentilezza”, come ci ha detto Delpini, e anche di buone pratiche, di quel ‘bene comune’ così importante e oggi così dimenticato negli egoismi di tutti…
Ed è solo così che Dio ci potrà far vivere come dono una “pace che supera ogni intelligenza” umana.
Letture sul sito della Diocesi: chiesadimilano.it/?p=484210
Lettura del profeta Isaia (Is 62, 10 – 63, 3b)
Isaia disse: «Passate, passate per le porte, sgombrate la via al popolo, spianate, spianate la strada, liberatela dalle pietre, innalzate un vessillo per i popoli». Ecco ciò che il Signore fa sentire all’estremità della terra: «Dite alla figlia di Sion: “Ecco, arriva il tuo salvatore; ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede”. Li chiameranno “Popolo santo”, “Redenti del Signore”. E tu sarai chiamata Ricercata, “Città non abbandonata”». «Chi è costui che viene da Edom, da Bosra con le vesti tinte di rosso, splendido nella sua veste, che avanza nella pienezza della sua forza?». «Sono io, che parlo con giustizia, e sono grande nel salvare». «Perché rossa è la tua veste e i tuoi abiti come quelli di chi pigia nel torchio?». «Nel tino ho pigiato da solo e del mio popolo nessuno era con me».
Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi (Fil 4, 4-9)
Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù. In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!
Lettura del vangelo secondo Luca (Lc 1, 26-38a)
L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Le cose che avete imparato, mettetele in pratica.
Signore, la Chiesa esorti con le parole e con l’esempio i cristiani di oggi a vivere la verità evangelica con onestà e integrità di vita e cercando la giustizia, in modo che il Dio della pace possa camminare con loro, per condividere il cammino di tutti i suoi figli. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!
In ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste…
Signore aiuta la nostra Comunità a essere attenta alle necessità che la circondano e perseverante in una preghiera autentica, e capace di trasformarsi in gesti di bene. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!
Ecco la serva del Signore…
Signore, Gesù per salvare l’umanità con la sua incarnazione ha avuto bisogno del grembo di Maria. Allo stesso modo, ha bisogno della piena disponibilità del nostro cuore per attuare il progetto di santità che ha voluto per ciascuno di noi. Per questo aiutaci a dire con gioia: eccomi! E per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!
Nel tino ho pigiato da solo e del mio popolo nessuno era con me.
Oggi, Signore, ci chiedi di riconoscere la tua presenza e contemporaneamente di agire nel mondo in nome tuo. Sorprende l’urgenza del tuo richiamo a modificare il nostro impegno orientandolo alla cura dell’uomo. Aiutaci a risanare una gestione finanziaria internazionale che impatta con il grido di giustizia di troppi. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!