22 agosto – Dodicesima Domenica dopo Pentecoste

Questa domenica, le letture sono complicate, ma fanno anche molto pensare. Infatti, pur da differenti punti di vista, al fondo conducono a una sola domanda: il rapporto Dio/Chiesa, ma potremmo anche dire al plurale, Chiese.

Nelle Cronache, a Ciro, con il suo ‘cilindro’, viene fatto risalire la prima dichiarazione di ‘tolleranza’ religiosa. Celebrato per aver riportato gli Ebrei alla loro terra, in ossequio alla visione del profeta Geremia, qui è chiaro che il ‘motore’ è solo e soltanto il Signore. Colui che non guarda alle appartenenze religiose, perché è il Padre di tutti.

Anche nel vangelo di Luca troviamo lo stesso pensiero. Gesù addirittura si muove lui stesso per venire incontro alle difficoltà di un centurione romano, quindi pagano, anche se attirato in qualche modo dalla sinagoga: e compie il miracolo. Perché? Lo dice lui stesso: in lui la fede era ben più grande che fra i credenti ebraici!

Conclude il suo discorso san Paolo che, forte della sua esperienza missionaria, dice parole forti che sono dirette anche a noi oggi. Attenzione! La fede “viene dall’ascolto, e l’ascolto riguarda la parola di Cristo”. E come mai anche noi, come i contemporanei di Paolo, ci comportiamo così male come si conferma ogni giorno? Siamo forse sordi? Oppure incapaci di “comprendere”? No, in tutti due i casi: ci sentiamo e siamo in grado di capire. Attenzione, allora: perché, appunto, il Signore parla a tutti, si lascia “trovare” da chi non aveva sentito parlare di lui. Anzi, è lui stesso che si è “manifestato” a chi proprio di lui non si interessava minimamente.

Pastoralmente, come comunità e come credenti dobbiamo riflettere sulle parole citate da Paolo quando ci pensiamo talora ‘a posto’, migliori di chi apparentemente non ha fede, sempre pronti a giudicare… Guardiamo alle “travi” dei nostri occhi e convertiamoci seriamente, piuttosto, perché, più che l’appartenenza ecclesiale,  conta la nostra vita in tutte le sue sfaccettature.


Lettura del secondo libro delle Cronache (36, 17c-23)
Il Signore consegnò ogni cosa nelle mani del re dei Caldei. Quegli portò a Babilonia tutti gli oggetti del tempio di Dio… Quindi incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi. Il re deportò a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all’avvento del regno persiano, attuandosi così la parola del Signore per bocca di Geremia… Nell’anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremia, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto: «Così dice Ciro, re di Persia: “Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui e salga!”».

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (10, 16-20)
Fratelli, non tutti hanno obbedito al Vangelo. Lo dice Isaia: «Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato?». Dunque, la fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo. Ora io dico: forse non hanno udito? Tutt’altro: «Per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino agli estremi confini del mondo le loro parole». E dico ancora: forse Israele non ha compreso? Per primo Mosè dice: «Io vi renderò gelosi di una nazione che nazione non è; susciterò il vostro sdegno contro una nazione senza intelligenza». Isaia poi arriva fino a dire: «Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me».

Lettura del Vangelo secondo Luca (7, 1b-10)
Il Signore Gesù entrò in Cafàrnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga». Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui! 
Signore, fa che la Chiesa sia veramente il tempio costruito da coloro che credono, che desiderano essere fratelli e sorelle in Cristo, e che camminano insieme nella fede, secondo la tua Parola. Per questo ti preghiamo… Aumenta, Signore, la nostra fede!

Signore,… la fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo…
Signore Gesù, il tuo Spirito aiuti la nostra comunità a testimoniare di avere ascoltato, e compreso seriamente la tua Parola, e soprattutto a mostrarlo nella vita di ogni giorno. Per questo ti preghiamo… Aumenta, Signore, la nostra fede!

Non mi sono ritenuto degno…
Aiutaci Signore a considerarci umili strumenti chiamati a riconoscerti in chi è in difficoltà per uscire dal nostro egoismo, ed essere veramente liberi di amare ogni tua creatura. Per questo ti preghiamo… Aumenta, Signore, la nostra fede!

Signore non disturbarti…
Quanto avremmo bisogno oggi di una fede sincera e disinteressata come quella del centurione!  Aiuta, Signore, le popolazioni colpite dalla guerra, dall’inganno dalla prepotenza, dalle calamità naturali. Sostieni tutti coloro che hanno fiducia nei valori positivi e nella dignità delle persone, e che non rinunciano ad impegnarsi per costruire una società liberata da ogni violenza e ingiustizia. E per questo con forza ti preghiamo… Aumenta, Signore, la nostra fede!