8 agosto – Undicesima Domenica dopo Pentecoste

Letture non semplicissime, questa domenica; che hanno però a tema un punto centrale della nostra fede, personale e non. Un Dio che, da sempre, cerca un rapporto profondo e duraturo con l’uomo: singolo, ma anche con la sua comunità di vita e di fede. È il tema della “alleanza”: ‘inventata’ con Abramo, trovata con Israele, curata e fatta crescere, ma anche così spesso delusa e tradita, e che corre, anche se in modo diverso, in tutte tre le letture.

Evidentissima nella prima attraverso la figura, grande ma cupa, di Elia: solo a combattere contro 450 falsi profeti di falsi dei. Alla fine, Dio sarà al suo fianco, anche se questo porterà a una vera ecatombe…

Tuttavia, è molto interessante il modo con cui san Paolo riprende l’episodio, rileggendolo attraverso la sua personale esperienza di ebreo adulto convertito in un modo straordinario, che soffre per la resistenza dei suoi correligionari a compiere il passo ulteriore verso Gesù. Paolo cita infatti qualche versetto in più del libro dei Re: quello in cui Dio ‘sgrida’ Elia che riteneva di essere rimasto “solo” a combattere per la ‘vera’ fede, rivelando che, in realtà, i giusti allora erano ben “settemila uomini”!

Le vie di Dio sono infinite, insomma: e anche misteriose. Molto spesso infatti le cose non sono come appaiono in superficie. Lo prova proprio la storia ‘missionaria’ di Paolo. Fu infatti proprio la persecuzione contro i primi cristiani in Gerusalemme a mettere in fuga lui, e altri ancora. E quello che pareva una cocente sconfitta aveva fatto nascere comunità cristiane altrove, anche lontano, fra i ‘pagani’. Chi poteva immaginarlo, all’inizio?

Così la frase di Gesù riportata nel vangelo –“a voi sarà tolo il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca frutti”-, effettivamente rivolta agli ebrei di quel tempo, è poi risultata storicamente quanto mai ‘profetica’.

Che il Signore -come dice anche il nostro Papa- non debba però ripeterla anche a noi, oggi: perché quello che conta sono… ‘i frutti!


Lettura del primo libro dei Re (18, 16b-40)

Acab si diresse verso Elia. Appena lo vide, Acab disse a Elia: «Sei tu colui che manda in rovina Israele? ». Egli rispose: «Non io mando in rovina Israele, ma piuttosto tu e la tua casa, perché avete abbandonato i comandi del Signore e tu hai seguito i Baal. Perciò fa’ radunare tutto Israele presso di me sul monte Carmelo, insieme con i quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele». Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo. Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando salterete da una parte all’altra? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. Elia disse ancora al popolo: «Io sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. Ci vengano dati due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l’altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Invocherete il nome del vostro dio e io invocherò il nome del Signore. Il dio che risponderà col fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!». Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e fate voi per primi»… Quelli presero il giovenco che spettava loro, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non vi fu voce, né chi rispondesse… Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!»… Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe. ». Con le pietre eresse un altare nel nome del Signore; scavò intorno all’altare un canaletto… Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna. Quindi disse: «Riempite quattro anfore d’acqua e versatele sull’olocausto e sulla legna… e ancora: «Fatelo per la terza volta!»… Al momento dell’offerta del sacrificio si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e d’Israele, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose sulla tua parola. Rispondimi, Signore, rispondimi, e questo popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio e che converti il loro cuore!». Cadde il fuoco del Signore e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l’acqua del canaletto. A tal vista, tutto il popolo cadde con la faccia a terra e disse: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!». Elia disse loro: «Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi neppure uno!».

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (11, 1-15)

Fratelli, io domando: Dio ha forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch’io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino. «Dio non ha ripudiato il suo popolo», che egli ha scelto fin da principio. Non sapete ciò che dice la Scrittura, nel passo in cui Elia ricorre a Dio contro Israele? Signore, «hanno ucciso i tuoi profeti, hanno rovesciato i tuoi altari, sono rimasto solo e ora vogliono la mia vita». Che cosa gli risponde però la voce divina? «Mi sono riservato settemila uomini, che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal». Così anche nel tempo presente vi è un resto… Che dire dunque? Israele non ha ottenuto quello che cercava; lo hanno ottenuto invece gli eletti. Gli altri invece sono stati resi ostinati… Ora io dico: forse inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta alle genti, per suscitare la loro gelosia. Se la loro caduta è stata ricchezza per il mondo e il loro fallimento ricchezza per le genti, quanto più la loro totalità! A voi, genti, ecco che cosa dico: come apostolo delle genti, io faccio onore al mio ministero, nella speranza di suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni

Lettura del Vangelo secondo Matteo (21, 33-46)

Il Signore Gesù disse: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vignaLa diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti…». Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

 

La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo.

Signore, ci hai donato tuo Figlio, morto e risorto: segno eterno della tua alleanza, e fondamento della Chiesa. Nel tuo nome sappia raccogliere tutti coloro che desiderano vivere il suo messaggio e trarne frutto di salvezza. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Tu m’indicherai il sentiero della vita…

La nostra Comunità è impegnata su tanti fronti, nell’autentico desiderio di vivere insieme una vita degna delle tue promesse, ma il mondo ci mette continuamente nel rischio di smarrirci, dimenticando la nostra ‘destinazione’. Ma tu, Signore, ogni giorno mostraci il cammino tracciato dalla tua Parola e donaci la grazia di perseverare con l’impegno necessario. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Proteggimi o Dio, in te io mi rifugio.

Signore, in questo periodo di crescente incertezza, siamo spesso distratti da false informazioni, e fatichiamo a compiere le scelte migliori. Perché le nostre decisioni siano veramente volte al bene, è in te che cerchiamo ‘rifugio’, Signore: ascoltaci! E per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

 

A voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca frutti.

Signore, cosa devi pensare di noi e della nostra così timida testimonianza? Il tuo Spirito soffi forte su questo nostro mondo così chiuso nel suo egoismo, e doni a noi credenti il coraggio di una conversione vera, capace di una coerenza diffusiva e concreta. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!