Santa Croce in Brasile - WYD 2013
28 luglio
Notte sulla spiaggia... con piccolo imprevisto verso le 12 quando la marea inizia a salire e i nostri vicini sono costretti a spostarsi lontano dal mare... per fortuna la marea non raggiunge anche noi. È tutto umido, l'umidità e la salsedine bagnano ogni cosa, anche il sacco a pelo.
Comunque abbiamo dormito. Ci svegliamo con l'alba e ci prepariamo alla Messa. Hanno organizzato anche "il più grande flash mob del mondo": un canto con dei gesti per dare il benvenuto a Papa Francesco. La gioia della fede viene espressa nei gesti, che esprimono anche unità perchè eseguiti da tutti contemporaneamente.
Il papa arriva, ancora in Papamobile, stavolta lo vediamo neanche passare, ma capiamo che passa quando man mano lungo il percorso le bandiere si alzano per sventolare e il rumore delle gride e dei saluti diventa più forte. Nelle letture, ascoltiamo la chiamata del giovane Geremia che si ritrae davanti alla missione datagli da Dio: "Sono troppo giovane!". Poi l'indicazione di Paolo: "Guai a me se non annuncio il Vangelo!". E infine nel Vangelo l'Ascensione di Gesù con il suo ultimo comando agli apostoli radunati insieme a Lui: "Andate e fate discepoli tutti i popoli!". Il commento del papa come è suo solito si articola su 3 parole... Andate! (questa non è una semplice possibilità che ci dà Gesù, ma un comando, un dovere per noi!); senza paura (non dobbiamo temere in questa opera di annuncio perché Gesù è con noi, ci precede e ci accompagna; inoltre siamo nella grande famiglia della Chiesa); per servire: la prima caratteristica di chi annuncia il Vangelo è la sua disponibilità a servire i fratelli. Il 'canto nuovo' del Salmo 95 è il canto della nuova vita, di una vita di servizio.
"Portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere dell'egoismo, dell'intolleranza e dell’odio; per edificare un mondo nuovo"
Finita la Messa aspettiamo i nostri sacerdoti che sono andati a concelebrare. Ora è arrivato veramente il momento di tornare, alla nostra parrocchia, e poi a casa...
27 luglio
È arrivato il grande giorno della Veglia. In mattinata però ci concediamo un'ultima uscita in Rio. Un padre stimmatino ci accompagna nella favela accanto allo stadio Maracanà, dove gli stimmatini hanno cura di una comunità. Quella che visitiamo noi in realtà è una 'favela pacificata'. Questi posti, nati con l'urbanizzazione selvaggia e la grande povertà di ampi strati della popolazione, sono infatti normalmente luogo di contrabbando e spaccio, dove i gruppi criminali tengono l'ordine e impongono il loro 'diritto' agli abitanti, che in cambio ricevono la garanzia di un'occupazione (spesso ci si arruola nelle file delle organizzazioni criminali) e di protezione.
Qua invece - in vista dei mondiali - la situazione è stata riportata sotto il controllo dello Stato. La polizia qualche anno fa ha fatto irruzione nella favela, ha cacciato i capi delel organizzazioni criminali e ha fatto un accordo con gli abitanti della favela, offrendo la possibilità di continuare a vivere nelle baracche e offrendo protezione e legalità. Anziché il presidio dei criminali e il diritto del più forte, oggi all'ingresso della favela c'è il presidio della polizia e la situazione è stata riportata nella legalità.
Così l'ambiente della favela quando entriamo noi appare lontano da certe immagini di degrado assoluto o di violenza, anzi molti abitanti sono accoglienti, la cappella è bella, ci sono due sorelle sagrestane e una piccola scuola per i bambini. Certo rimane una grandissima povertà, che sembra però alleviata da una comunità umana semplice e ospitale.
Quanto questa impressione sia vera, faccio fatica a capirlo. D'altra parte veniamo a sapere che in Brasile le attività di 'riqualificazione' volute dalla FIFA in occasione dei Mondali del 2014 - tra le quali rientra appunto la pacificazione delle favela - sono state oggetto di molte critiche, sia nei metodi che nei meriti. Così come è probabile che lo spaccio che prima era nella favela accanto al Maracanà, oggi si sia spostato in una delle tante altre favela della città.
Nel pomeriggio ci muoviamo verso Copacabana per la Veglia e la Messa con il papa. Nel frattempo è uscito anche il sole!
Oggi la città è veramente invasa dai giovani in pellegrinaggio verso Copacabana. In Largo do Flamengo, dove distribuiscono i kit per la cena di stasera e la colazione per domani, la coda è lunga almeno 2 chilometri. Decidiamo quindi di incamminarci verso la spiaggia e di organizzarci in proprio per i pasti. Le vie della città sono attraversate da una folla indescrivibile in movimento verso il luogo della veglia, di giovani di ogni parte del mondo, con le proprie bandiere, gli stemmi delle diocesi, delle associazioni, delle comunità... In questo camminare-insieme tra pellegrini non ci sentiamo più folla anonima, ma ognuno di noi riconosce l'altro come il proprio fratello nella Chiesa, in cammino verso Gesù.
A Copacabana, riusciamo a ritagliarci un lembo di spiaggia, stendiamo alcune cerate, aspettiamo che il gruppo di ricomponga. Muoversi è davvero un po' impegnativo, a partire da qualche ora prima del passaggio del papa il corridoio di accesso alla spiaggia viene chiuso e così alcuni rimangono bloccati fuori per alcune ore. Poi arriva il Papa. Dopo il consueto 'bagno di folla' la Veglia prende inizio con le testimonianze di alcuni giovani che hanno riscoperto la fede in Gesù e l'incontro con Lui in seguito a momenti di crisi e di sfiducia. Poi parla papa Francesco. Prende spunto dal fatto che la Veglia era stata programmata a Guaratiba, in un luogo chiamato "Campus Fidei", ma è stata poi spostata qua a Copacabana. Il Signore vuole dirci che il campus fidei, il "campo della fede", non è un luogo geografico, ma siamo noi, giovani pellegrini. "Essere discepolo missionario significa sapere che
siamo il Campo della Fede di Dio!". Da questa immagine il papa trae spunto per indicare tre punti chiave del nostro essere campo della fede: campo come luogo di semina; campo come luogo di allenamento; campo come cantiere-Chiesa.
26 luglio
Giornata un po' magra. È il primo giorno di sole e vogliamo andare a visitare il Cristo Redentore. Arriviamo in Largo do Machado (dove si prendono i biglietti e si prende la navetta che sale sul Corcovado) verso le 9, ma già qualche migliaio di pellegrini ha avuto la stessa idea, e così passiamo in coda tutta la giornata, fino a quando verso le 19 l'organizzazione si scusa e ci rimborsa i biglietti.
Nel frattempo, alcuni di noi vanno a Copacabana a seguire la Via Crucis. Arriviamo che sta concludendosi l'ultima stazione. In tempo per ascoltare le parole del papa: "Da che parte state oggi di fronte alla sofferenza innocente? Dalla parte di Gesù o dalla parte di Pilato?" "La croce di Gesù è la nostra forza per affrontare il male".
Intanto ci comunicano che la veglia con il papa non sarà a Guaratiba, come previsto inizialmente. Le forti piogge di questi giorni (sembra che a Rio non ci fosse un inverno così 'freddo' e soprattutto bagnato almeno da 50 anni) hanno reso il terreno argilloso un mare di fango, e così la Veglia e la Messa saranno a Copacabana. Vedremo cosa combinerà l'organizzazione...
25 luglio
Secondo giorno di catechesi, tenuta da Mons. Vincenzo Paglia sul tema "Discepoli di Gesù". Alla catechesi segue la testimonianza del gruppo musicale italiano The Sun. Nato nel 1997 come punk-rock band, attraversa un momento molto difficile nel 2007, quando il gruppo, all'apice del successo, si sta quasi disgregando a causa dei vizi e degli eccessi dei suoi membri. Il cantante, su invito della madre, un sera partecipa a una catechesi in parrocchia e da quel momento inizia per lui un percorso di fede. Il suo incontro con Gesù porta anche alla conversione degli altri membri del gruppo. Oggi la band continua la sua attività musicale riportando queste esperienze nei testi e nella testimonianza.
Nel pomeriggio ci muoviamo verso Copacabana, dove i giovani della GMG accoglieranno Francesco. Iniziano i 'giorni caldi' di Rio 2013, anche numericamente... Muoversi con i mezzi pubblici è un po' difficile, la città è letteralmente invasa dai pellegrini. Quando il papa arriva si sta già facendo sera - qua è inverno e il sole scende verso le 18. L'elicottero atterra al Forte di Copacabana. Quattro chilometri di folla separano Francesco dal palco delle celebrazioni, che si trova all'altro capo della spiaggia. Grande emozione quando passa il papa.
Poi la cerimonia di accoglienza e di benvenuto. Nei canti e nelle danze si vuole rappresentare il popolo e la fede brasiliana: ci sono i conquistadores e con loro anche i primi missionari evangelizzatori, ci sono gli indios, ci sono le schiere di poveri che giungono nel Nuovo Mondo come schiavi.
Poi parla il papa, spesso interrompendo il suo discorso a braccio. Parla per metà in portoghese e per l'altra metà in spagnolo - evidentemente le due presenze quasi si equivalgono, qua è pieno di Argentini e di Cileni oltre che di Brasiliani... - ma noi italiani, se stiamo ben attenti, riusciamo a capire in entrambi i casi. C'è innanzitutto il saluto e l'applauso (incoraggiato per primo dal papa!) per il papa emerito Benedetto, che - ci informa Francesco - sta seguendo gli eventi con la preghiera e con la diretta televisiva. Il saluto dei giovani per il vecchio professore divenuto papa è davvero caloroso. Poi si rivolge ai giovani. "Oggi questa spiaggia è diventata il cuore, il centro della Chiesa", e ancora: "Il papa è venuto tra voi perché al sua fede non sia triste, ma sia una fede piena di gioia. Che brutta cosa vedere un vescovo triste!". Poi viene proclamato il Vangelo della Trasfigurazione. Nell'omelia, risuona l'invito del papa: "Bota fé", cioè "Metti al fede!" - come 'Bota sal', metti il sale, quando manca il sale. Il papa ci a mettere la fede, a mettere Gesù, nella nostra vita, perché questa abbia un sapore nuovo. "Metti fede, metti speranza, metti amore!".
"Cari amici, la fede è rivoluzionaria e io oggi ti chiedo: sei disposto, sei disposta e entrare in quest’onda rivoluzionaria della fede? Solo entrando in quest’onda la tua giovane vita acquisterà senso e così sarà feconda!"
Mentre torniamo in mezzo alla confusione e all'eccitazione del momento ci ferma un giornalista di Famiglia Cristiana per una breve intervista:
Primo giorno di catechesi con i vescovi italiani. Mons. Enrico Solmi, vescovo di Parma, ci parla della speranza e di come speranze e attese dei giovani siano legate a Gesù e alla Parola che porta a ciascuno di noi.
Speranza - ci dice il vescovo - è la capacità di cogliere una destino, un senso unitario della propria vita, che non costruisco da me, ma mi viene donato da Dio. È una delle grandi provocazioni di Dio: non avere paura! Sii fiducioso nella vita, nel futuro, nel tuo destino, perché io ti accompagno!
Icona della speranza è Maria che spera sotto la Croce. Le hanno tolto il figlio, ma Lei è lì sotto, addolorata sì, ma già consolata da Gesù nella parentela con Giovanni. Poi il giorno dopo il sabato, il fatto: il sepolcro vuoto, l'imprevisto, la paura delle donne (Mc 16,8). Questo fatto della paura va di pari passo con la speranza, è il suo contraltare. La risposta che spesso diamo oggi consiste nel programmare ogni cosa, eliminare l'imprevisto e l'imprevedibile nella risma dei nostri schemi e dei nostri programmi. La risposta che da Gesù è invece la risposta della speranza che vince la morte e la paura con la Resurrezione.
La speranza ha altre tre connotazioni. È umile, perché non è frutto nostro ma ci viene donata da Dio. Elia sul Carmelo, dopo la sua vittoria contro i profeti di Baal, si trova solo nel deserto e vive di pane ed acqua: la speranza che Dio ci dà non cancella la nostra libertà, anzi le dà forza e le apre nuove prospettive.
La speranza ci fa missionari: perché divento annunciatore del bene che ho ricevuto
La speranza si fa carne, abita la nostra terra... Maria genera la Speranza in persona e canta nel Magnificat questa speranza per tutte le generazioni.
Qui a Rio connettersi è un po' più difficile. Oggi scriviamo da Casa Italia, dove sono presenti postazioni internet libere per i pellegrini.
Dopo un giorno intero in pullman (è saltata tra l'altro la visita all'Aparecida: troppi pellegrini...) siamo arrivati in serata a Rio de Janeiro.
Alcuni di noi sono ospiti in famiglia, altri dormono nei saloni parrocchiali con materassino e sacco a pelo.
L'atmosfera a Rio è ancora un po' freddina (anche meteorologicamente!!), ma tutto dà l'idea che si scalderà tra breve...
Nel pomeriggio inizia per davvero la GMG qui a Rio. Visitiamo per prima cosa la cattedrale (sembra un po' una nave spaziale...) e nel pomeriggio facciamo un giro per il centro storico della città.
Le vecchie chiese di Rio sono proprio qulle costruite al tempo della colonizzazione portoghese. C'è il convento della Madonna del Carmine, annesso direttamente al Palazzo imperiale. C'è la chiesa dei militari, una volta riccamente decorata: col tempo gli ori vennero sostituiti dalla vernice gialla, perché l'oro veniva rubato con troppa facilità nelle chiese, e in più serviva ai portoghesi; ci sono ancora le balaustre che dividevano le zone per i nobili e i militari dalle zone per il popolo.
C'è la chiesa di Nostra Signora di Candelaria, che presenta Gesù al Tempio. E' molto bella, e in più oggi è un giorno speciale: sono esattamente 20 anni dalla strage davanti alla chiesa di 8 meninos de rua ad opera della polizia brasiliana (nota come la strage della Candelaria).
Con un po' di fatica raggiungiamo Copacabana per la Messa di apertura della GMG presieduta dall'arcivescovo della città. Siamo tantissimi, sulla metro facciamo conoscenza con un gruppo di giovani coreani. La spiaggia e l'oceano costituiscono davvero una cattedrale naturale, che aprono il cuore verso l'infinito di Dio. Ascoltiamo la chiamata di Samuele prima, e quella di Matteo poi, mentre risuonano le parole di Paolo: "santi per vocazione"... riflettiamo su questo Dio che chiama per nome e vuole fare della nostra vita qualcosa di grande...
Con la Messa di stamattina concludiamo questo Primo incontro della Gioventu' stimmatina. Ai giovani viene dato il mandato di essere testimoni del carisma bertoniano e della gioia cristiana.
Stanotte la partenza in pullman per Rio de Janiero e' prevista alle 4.30. Faremo tappa al Santuario dell'Aparecida, il piu' importante santuario mariano qui in Brasile, dove tra l'altro sara' il papa mercoledi' prossimo. Dopo la Messa e il pranzo, l'arrivo a Rio e' previsto entro la sera. A Rio saremo ospitati dalla parrocchia stimmatina di Santa Edvige.
A riaggiornarci!
20 luglioLa mattina di oggi è stata dedicata alla figura di Maria e più in generale alle devozioni popolari e ai santi dei vari paesi. Ogni gruppo ha portato in processione le statue o le immagini dei propri paesi: i brasiliani guidavano con la Madonna di Aparecida, seguivano i cileni con la Vergine del Carmelo, i Thailandesi con i 7 beati martiri del loro paese e la Vergine vestita con gli abiti tradizionali thai, gli italiani con la Vergine di Pompei e San Francesco, gli ivoriani con l'immagine della Notre Daime de la Paix, e così via. Giunti in chiesa, abbiamo recitato insieme il rosario, ogni decina in una lingua differente.
Tra l'altro quasi tutte le parrocchie del quartiere (tra cui quella che ci ospita e quella in cui abbiamo recitato il Rosario) sono state fondate da Padre Alessandro Grigolli, stimmatino che è stato anche alcuni anni a Santa Croce, all'inizio del secolo.
Intanto il gruppo di Campobasso ha messo in piedi la realizzazione di un murales-ricordo, realizzato da un seminarista molisano ex-pittore, che ritrae la Madonna di Castelpetroso (devozione molisana a cui Mons. Bregantini è molto legato) e anche alcuni dei nostri sono stati coinvolti nell'opera...
Pomeriggio libero: abbiamo visitato la città e mangiato un dolce tipico (l'açay, una sorta di sorbetto ottenuto da un frutto tropicale).
La sera, abbiamo festeggiato con la 'festa junina', che tradizionalmente in Brasile si tiene in occasione delle ricorrenze di San Giovanni Battista e dei SS. Pietro e Paolo, con abiti e danze popolari. Churrasco per tutti!!
Giornata dedicata alla missione tra gli ultimi e alla carità.
La Messa della mattina è animata dai botwsani ed è celebrata in lingua inglese. Dalla predica del padre sudafricano che li accompagna e che commenta il brano evangelico di Tommaso, ricaviamo tra le altre cose due moniti interessanti.
Primo: per trasmettere quello che qua stiamo vivendo, non possono bastare le foto, è la nostra testimonianza viva che dovrà parlare. Invece noi ricadiamo nella mentalità di Tommaso: anziché andare al cuore dell'evento che è Gesù per la nostra vita personale e comunitaria, cerchiamo la notizia, la prova, l'istante consumato e assorbito nel flusso dei fatti e dela cronaca.
Secondo appunto: Gesù si manifesta nella comunità mentre Tommaso è assente. Gesù si manifesta oggi e, se vogliamo incontrarlo, dobbiamo esserci, dobbiamo essere presenti, dobbiamo vivere a pieno quest'esperienza.
Divisi per gruppi, visitiamo poi diverse attività sociali e caritatevoli: scuole per bambini down, centri di accoglienza per i poveri, la "Caritas" locale, una scuola di musica per i bambini delle favelas... Alcune sono gestite da suore, altre dallo Stato con la partecipazione di aziende private che in cambio ottengono detrazioni fiscali. Se è vero che in Brasile il fenomeno della povertà e del "disagio sociale" è molto forte, è anche vero che i brasiliani sono molto organizzati nell'assistenza e nel volontariato e la sinergia tra enti caritativi e stato sociale funziona davvero bene.
In serata marcia per la pace per le strade di San Caetano, con bandiere (qui però la bandiera arcobaleno non si vede mica....!), canti, colori...
18 luglio
La giornata è dedicata alle tradizioni e culture dei vari paesi.
Dopo la Messa celebrata in lingua italiana, visitiamo a San Caetano una scuola che opera come centro di reinserimento sociale: le persone senza qualifica professionale apprendono un lavoro di artigianato tradizionale e vengono reinserite nel mondo del lavoro.
Nel pomeriggio, ogni gruppo presenta le tradizioni del proprio paese. Noi italiani (un po' disorganizzati, purtroppo) ci presentiamo divisi nei gruppi di provenienza: i giovani di Poggiomarino ballano con il costume di Pulcinella e i giovani molisani presentano una breve recita su Celestino V.
E' poi il momento dei thailandesi (con i tradizionali costumi oro-arancio), dei filippini, dei botswana (il loro ritmo e il loro canto sono proprio da standing ovation), della Costa d'Avorio (padre Mathieu e un confratello da soli, che valgono per 50), del Paraguay, del Cile e del Brasile.


La sera partecipiamo tutti ad un concerto con Maria Eugenia, cantante brasiliana che qua va per la maggiore e che ci offre una rassegna di canti della tradizione brasiliana.
Giorno di meditazione e di preghiera. La Messa della mattina è celebrata in spagnolo e animata dai giovani iberici.
Per il resto della mattinata siamo impegnati nella lectio divina sul brano dei discepoli di Emmaus: come giovani, siamo desiderosi di incontrare Gesù sulle strade della nostra vita e di trasmettere questa gioia a tutto il mondo.
Chiediamo al Signore la grazia di non tornare da questi giorni come i discepoli incamminati verso Emmaus, che partono da Gerusalemme tristi e desolati pur avendo ricevuto l'annuncio della Risurrezione dalle donne. Chiediamo che questa esperienza ci porti ad un incontro reale e personale con Gesù, che l'annuncio del Vangelo diventi evento nella nostra vita e non rimanga semplice "notizia" accanto alle altre.
Al pomeriggio, meditiamo la storia della salvezza con un percorso sui quattro elementi: terra-creazione, acqua-battesimo, fuoco-luce, aria-Spirito Santo.
La giornata si conclude con un momento di adorazione eucaristica molto partecipato. Davvero risuonano le parole del salmista: "Tutti i popoli che hai creato verranno e si prostreranno davanti a te, o Signore, per dare gloria al tuo nome..."
16 luglio
Oggi visita a San Paolo. Per spostarci in 450 gli stimmatini ci hanno riservato un treno intero della metropolitana, con cui scendiamo direttamente nei pressi del centro cittadino.
San Paolo è una città enorme, con 10 milioni di abitanti che arrivano fino a 24 milioni comprendendo il suo hinterland. Già dalla mattina presto c'è un grande traffico di pendolari.
Da WYD 2013 |
Nel pomeriggio, i nostri amici brasiliani ci accompagnano in un breve giro del "centro storico". Il vero centro della città è... una scuola di gesuiti. Infatti San Paolo è nata proprio attorno all'insediamento dei missionari gesuiti guidati nel XVI secolo dal beato Jose de Anchieta. Una targa ricorda la fondazione della città ad opera loro.
15 luglio
Oggi è stato il giorno delle catechesi, divisi per lingue. Il gruppo
italiano è stato guidato nella riflessione e nella preghiera da padre
Giancarlo Bregantini, vescovo stimmatino di Campobasso.
Al centro della riflessione c'è il tema della Giornata Mondiale: "Andate e fate discepoli tutti i popoli!". L'icona scelta per rappresentare questo tema è il Cristo Redentore del Corcovado, con le braccia spalancate verso tutti gli uomini e con un cuore grande, perché è il cuore del Dio Trinitario. Il cuore aperto e le braccia spalancate sono le caratteristiche di chi porta l'annuncio di amore del Vangelo.
Dal Messaggio inviato da papa Benedetto per approfondire il tema di questa GMG, Bregantini trae i 4 verbi che esprimono la dinamica dell'evangelizzazione:
- Lasciarsi plasmare dall'amore di Dio e dalla sua Parola
- Conoscere Dio e il suo amore per noi, come un musicista conosce il pezzo che vuole suonare
- Testimoniare la gioia della fede
- Invitare il proprio fratello, come ha fatto Andrea: "Vieni e vedi!".
La nostra messa della mattina, celebrata da padre Giancarlo, è stata animata da un gruppo di giovani brasiliani. L'approccio brasiliano alla liturgia è interessante: c'è molta partecipazione nel canto e nella gestualità, è carismatica e coinvolgente ma sempre nel rispetto del rito e del ritmo celebrativo.
Alla catechesi è seguito il pranzo (finalmente, il churrasquo!) e
quindi un momento forte di condivisione di testimonianze e di storie del
gruppo italiano (provenienti da Milano, Verona, Campobasso, Isernia e
Bari).
I giovani della parrocchia di N. Signora Aparecida (appellativo con
cui viene chiamata Maria in seguito ad un miracolo avvenuto nel 1700)
hanno poi portato la testimonianza della vita della loro comunità. Ci
hanno quindi portato a visitare la cappella dedicata a S. Rita da
Cascia, a cui i brasiliani sono molto devoti (insieme a S. Antonio da
Padova: gli italiani hanno esportato anche i loro santi...!).
Dopo la cena a base di pizza brasiliana è seguito un momento di ballo e animazione con gli amici di San Caetano do Sul.
14 luglioDopo 10 ore e mezza di viaggio atterriamo a San Paolo dove, alle 5 di
mattina (10 ora italiana): al termine di una notte passata quasi insonne, è
molto bello essere accolti da un gruppo di laici stimmatini venuti lì
apposta per noi. L'accoglienza dei brasiliani si fa sentire fin da
subito.
Il luogo dell'incontro si trova a San Caetano do Sul (uno delle centinaia di comuni dell'hinterland di San Paolo, una sorta di Sesto San Giovanni - con le dovute proporzioni...) presso la parrocchia
stimmatina della Sacra Famiglia, è a 40 minuti di autobus. Registriamo
la nostra presenza e poi ognuno raggiunge la casa della famiglia che lo
ospiterà da oggi fino al 22 luglio (un po' come noi all'incontro
mondiale delle famiglie).
Qualche difficoltà con la lingua (qui pochi parlano inglese) ma ci
si capisce: chi con i gesti, chi con le poche conoscenze dell'italiano
dei nonni, visto che molti sono figli di immigrati italiani... alcuni
producono ancora il vino secondo le tradizioni venete!
La messa delle 10 in parrocchia apre il Primo incontro
internazionale della Gioventù stimmatina: giovani brasiliani,
portoghesi, cileni, dal Paraguay e dalla Botswana, qualche ivoriano, un
gruppo di filippini... tutto il mondo è rappresentato. C'è anche un
gruppo di Campobasso, accompagnato dal nostro vescovo Bregantini.
Il pomeriggio ogni gruppo nazionale si presenta (arriveranno foto e
video appena possibile!!) e poi... si balla la samba! Il ritmo (tanto
musicale quanto di amicizia) dei brasiliani sa coinvolgere e creare
comunanza tra i giovani di tutti i continenti.
Iniziano i preparativi...: striscioni per la GMG!

VISUALIZZA TUTTE LE FOTO del nostro gruppo
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WYD 2013 |

Autore: raffaele
Autore ultima modifica: matteo
Dal 12/07/13 questo articolo è stato visitato 5975 volte
Sezioni: Gruppo giovani
Commenti
Suorteresa
13/07/13 11:18:57Ciao a tutti! Buona vacanza....godetevi la GMG!!
luigitrentin
14/07/13 17:01:27vi auguro una buona giornata della gioventù a tutti voi che vi partecipate quanto mi piacerebbe essere li con voi vi accompagno con la preghiera salutate papa francesco auguri che tutto vada per il meglio un caro saluto da luigi
Padre Lidio
15/07/13 16:34:48auguri a tutti e vivete una bella gmg, noi vi seguiamo da lontano...
Padre Lidio
16/07/13 16:22:06Belle le vostre notizie che leggo sul sito. Ora però aspettiamo anche qualche bella foto che ci racconta la gioia di vivere la gmg, un caro saluto a tutti
Elena Fadini Bettica
16/07/13 22:26:51Che bello per una vecchietta con problemi di mobilità potervi seguire!!!
Silvia Macus
17/07/13 08:47:43Il diario quotidiano e le foto ci permettono di seguire il vostro cammino brasileiro. Grazie!
Silvano Zanella
18/07/13 09:36:07Vi farebbe bene anche visionare il blog di Anthony Manzo
https://www.facebook.com/anthony.manzo.12/media_set?set=a.10200920915018321.1073741856.1628855095&type=1
Elisabetta B.
18/07/13 21:06:10Vedere la spontaneità di tutti i vostri volti che sorridono è la testimonianza più efficace della grande festa che state vivendo e che ci porterete al vostro rientro. Grazie.
Claudia di Filippo Bareggi
18/07/13 23:08:57Che invidia... però anche quante possibilità incredibili ci sono date tecnicamente!! Vi seguiamo con il pensiero: siete lì anche per noi, a nome nostro, e ci relazionerete. Soprattutto, tornerete qui comunicandoci la gioia e l'entusiasmo di un'avventura straordinaria, che ha il profumo e direi anche il colore di una mondialità vissuta e che, così speriamo, potrà rifluire -Raffaele e Valeria contiamo su di voi!!- in un concreto aiuto per vivere la nostra comunità con una freschezza nuova!! abbraccio virtuale...
Padre Lidio
20/07/13 08:55:24Bello davvero quello che ci raccontate, ci sentiamo anche noi dentro la gmg. Ora però mettete qualche foto in più così vi siamo ancora più vicini, memento ad invicem...
colla silvana
20/07/13 15:55:03vi penso ,vi ricordo con affetto un bacio a valeria e a tutti un abbraccio.99
Sr Betty
20/07/13 20:58:20Bello ce stato per me trovare tanti italiani sopratutto p. Mathieu, Andrea, Valeria e Rafaelle e poter partecipare con loro di questa bella settimana. Saluto tutti gli amici di Santa Croce
Claudia di Filippo Bareggi
21/07/13 23:17:17Carissima sr Betty!! Visto che qualcuno di noi è venuto sino laggiù?? Un ricordo molto affettuoso da qui...
Ha ragione il padre: è con la vita che si testimoniano i doni ricevuti, e essere là lo è di certo...
Oggi, domenica, abbiamo pregato pensando a voi: nella preghiera non siamo poi così lontani no? idem per voi, speriamo...
colla.silvana
22/07/13 10:00:53carissimi,portare nel mondo il carisma di S.Gaspare è un impegno importante...ma Fidiamoci di Dio che è un bel fidarsi! buona continuazione !p
Silvia Macus
27/07/13 12:27:39Bella la Via Crucis di ieri sera. Emozionanti le parole di papa Francesco.
La tv italiana ci ha permesso di condividere in diretta questo avvenimento carico di aspettative ....
Anche oggi vi saremo vicini con il cuore e la preghiera. Un caloroso abbraccio e un caro saluto a tutti voi.
Padre Lidio
28/07/13 07:34:42Ho seguito la veglia sulla spiaggia di Copacabana, penso che per chi vi ha partecipato resterà nella memoria per sempre, bellissima! Auguri a tutti voi, vi accompagno con la preghiera.
Sr.Betty
29/07/13 13:04:21Per i brasiliani la venuta del Papa in Rio cé stata una benedizione, anche per persone di altre religione che hanno aprezzato molto le sue parole. Gesú ci há parlato attraverso il suo rappresentante il caro Papa Francesco. La GMG cé stata belíssima.