Venerdì 1 gennaio - Ottava del Natale, Circoncisione del Signore
GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
Abbiamo ancora nel cuore il mistero della nascita di Gesù, Bimbo che è Dio: un mistero da “custodire” nel nostro cuore, meditandolo in profondità come Maria ci insegna, e che sempre “stupisce” noi forse anche più dei pastori (vangelo). Infatti, noi sappiamo cosa ha voluto dire quella nascita, e san Paolo lo ricorda in poche ma significative parole: il Figlio ha rinunciato così al suo “privilegio” divino, “diventando simile agli uomini”, per “farsi obbediente fino alla morte, e a una morte di croce”.
Ma perché tutto questo, Signore? Ci aiuta a capirlo la prima lettura: l’ha accettato per svelarci il vero volto del Padre, quello misericordioso delle bene-dizioni: “Ti benedica il Signore… faccia risplendere su di te il suo volto… e ti conceda pace” (Numeri).
Signore, oggi, giornata mondiale della pace, usiamo queste parole, antiche ma sempre attuali, per chiederti di benedire questo nostro mondo che ne ha tanto bisogno: nelle famiglie, nelle nostre comunità, nella società civile, nella Chiesa e fra le Chiese, nei nostri Paesi e fra gli Stati...
Letture
Lettura del libro dei Numeri (Nm 6, 22-27)
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”. Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi (2, 5-11)
Fratelli, abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.
Lettura del Vangelo secondo Luca (2, 18-21)
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Letture sul sito della Diocesi:
Come è tradizione, l’anno liturgico si chiude con il canto di ringraziamento del Te Deum. Nello stesso tempo, la nostra comunità ricorda con gratitudine gli eventi che, dal punto di vista pastorale e spirituale, hanno segnato il 2020.
Signore Gesù, anche alla fine di questo difficile anno vogliamo ringraziarti.
Per i giorni felici, ma anche per quelli problematici - e spesso così tristi - nei quali però sei sempre stato vicino alla nostra comunità.
In particolare:
- grazie per i tanti bimbi che in questo territorio sono nati, e per i 30 che sono stati battezzati davanti a questa comunità, arricchendola di nuove vite: grazie perché ci donano il tuo sorriso!
- grazie per le 16 coppie che si sono preparate al sacramento del matrimonio e per le 2 che l’hanno già celebrato, pur nella pandemia: grazie perché mostrano di credere nel futuro e affidano a te la loro famiglia!
- grazie per i piccoli e meno piccoli che stanno crescendo nella fede, in particolare per i 70 che hanno confermato personalmente i loro voti battesimali nella Cresima! (quest’anno la pandemia ha purtroppo impedito le prime comunioni).
- grazie, infine, per i nostri anziani che non perdono la speranza del domani, e ci insegnano come sopportare con pazienza cristiana isolamento e malattia, e come prepararsi all’ultimo traguardo con la serenità di chi si abbandona a te. Ricordiamo quest’anno con speciale affetto, insieme ai loro familiari, i tanti e troppi nostri fratelli e sorelle che ci hanno lasciato nella più grande solitudine a causa del Covid. I funerali sono stati 100.
Signore Gesù, grazie per tutti questi doni.
Ti affidiamo la nostra bella Comunità e insieme a lei tutti quelli che vivono in questo territorio.
Ti chiediamo di benedirci e di accompagnarci tutti, continuando a illuminare il nostro cammino nell’accoglienza, nella fraternità, e nella pace.
Autore: matteo
Autore ultima modifica: matteo
Dal 31/12/20 questo articolo è stato visitato 117 volte
Sezioni: Liturgia
Commenti
Nessuno ha ancora commentato questo articolo