27 Dicembre - Terzo giorno dell'Ottava di Natale, festa di san Giovanni Evangelista
Questa domenica è dedicata all’evangelista Giovanni: il discepolo che Gesù “amava”, il più giovane, il primo a correre al sepolcro vuoto, colui al quale il Signore dalla croce affidò sua madre… Giovanni, primo teologo, vissuto sino alla fine del I secolo d.C., creò a Patmos una importante comunità cui dobbiamo gli scritti che portano il suo nome: vangelo, lettere, apocalisse.
Qui, vangelo e lettera parlano della testimonianza di chi ha avuto il privilegio di vedere, udire, addirittura toccare Gesù: un privilegio che diventa obbligo verso chi non ha potuto fare questa esperienza (lettera). Ma anche Paolo arriva allo stesso punto: la salvezza portata da Gesù è per tutti, “giudei come greci”, tutti quelli che credono in Gesù e lo invocano: ma, per farlo, devono anche conoscerlo, e quindi qualcuno deve essere inviato ad annunciarlo!!
Ebbene, oggi, questo “qualcuno” siamo noi: ognuno di noi, personalmente e insieme come comunità! Dobbiamo raccogliere il testimone, come hanno fatto tutte le generazioni cristiane, e mostrare che anche oggi Gesù è qui, vivo, fra noi…
Letture
Lettura della prima lettera di san Giovanni apostolo (1, 1-10)
Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, veduto con i nostri occhi, contemplammo e le nostre mani toccarono del Verbo della vita… noi lo annunciamo anche a voi… Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena. Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna. Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi... Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri… Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati…
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (10, 8c-15)
Fratelli, questa è la parola della fede che noi predichiamo. Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore! », e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo… Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano… Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene!».
Lettura del vangelo secondo Giovanni (21, 19c-24)
Il Signore Gesù disse a Pietro: «Seguimi». Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava... Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi… Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera.
Le letture sul sito della Diocesi:
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Quello che abbiamo veduto e udito lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi.
Noi, che siamo la tua Chiesa oggi, non ti abbiamo ‘visto’, Signore, ma proprio per questo dobbiamo saper ascoltare la tua Parola con la mente e con il cuore, e annunciarla per creare una vera comunione fra coloro che camminano insieme sulla strada verso il Regno. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene.
Rendi belli, Signore, i piedi di ogni uomo e di ogni donna della nostra Comunità, perchè, camminando insieme, possiamo portare a tutti la gioia del tuo Vangelo. Per questo ti preghiamo... Ascoltaci, Padre buono!
Il Signore disse: “Seguimi”…
Anche noi, come Giovanni, il discepolo prediletto, ti seguiamo perché ci sentiamo amati da te, Signore. Possa per questo, la nostra testimonianza diventare la risposta a ogni bisogno profondo. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Non c'è distinzione fra giudeo e greco.
Signore, fa che uomini e donne imparino a rapportarsi tra loro, anche nelle differenze culturali e religiose, superando ogni ostacolo grazie allo spirito di fraternità invocato dal nostro Papa. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Autore: matteo
Autore ultima modifica: matteo
Dal 26/12/20 questo articolo è stato visitato 90 volte
Sezioni: Liturgia
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